AGI - Nessun accordo tra Russia e Usa sull'Ucraina. I colloqui, durati circa cinque ore, per porre fine alla guerra non hanno prodotto una svolta: non è stato ancora trovato "alcun compromesso" sulla questione chiave dei territori contesi, ha spiegato il Cremlino, dopo l'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin, l'inviato speciale Usa Steve Witkoff e il genero del presidente statunitense Jared Kushner.
In un'intervista a Fox News, però, il segretario di Stato Marco Rubio ha affermato che sono stati compiuti "alcuni progressi" nei colloqui. Al centro del faccia a faccia c'era il piano statunitense per la pace, modificato rispetto alla stesura iniziale sotto le richieste di Kiev e degli europei.
Le soluzioni americane
Per quanto riguarda i territori ucraini occupati, "finora non abbiamo trovato un compromesso, ma si possono discutere alcune soluzioni americane", ha affermato il principale collaboratore del presidente russo Yuri Ushakov dopo l'incontro al Cremlino. Alcune formulazioni proposte "non sono adatte a noi e il lavoro continuerà", ha aggiunto. Trump ha riconosciuto che non sarà facile progredire sul cammino della pace, con un conflitto che dura da quasi quattro anni. "La nostra gente è in Russia in questo momento per vedere se riusciamo a risolvere la questione", ha detto durante una riunione di gabinetto alla Casa Bianca. "Non è una situazione facile. Che disastro".
Sicurezza e prosperità per l'Ucraina
Rubio, in serata, ha spiegato che "quello che abbiamo cercato di fare, e penso che abbiamo compiuto alcuni progressi, è capire cosa potrebbe garantire agli ucraini la sicurezza per il futuro". Gli Stati Uniti sperano che il compromesso "consenta" agli ucraini "non solo di ricostruire la loro economia, ma anche di prosperare come paese".
La posizione di Putin e l'avvertimento all'Europa
Prima di incontrare Witkoff, Putin aveva definito "inaccettabili" le proposte di modifica degli europei al piano di pace di Donald Trump, perché hanno "solo un obiettivo, quello di bloccare l'intero processo di pace" perseguito dal presidente americano. "Se l'Europa vuole la guerra, noi siamo pronti", aveva poi avvertito, attaccando anche le autorità di Kiev che "sembrano vivere su un altro pianeta".