AGI - Un accordo per mettere fine alla guerra a Gaza "è molto vicino". Lo ha detto il presidente Donald Trump, rispondendo alle domande dei giornalisti. "Penso che lo raggiungeremo - ha detto - penso che siamo molto vicini". Trump ha assicurato che i negoziati stanno facendo "enormi progressi". Il Presidente degli Stati Uniti ha lodato Hamas per come stanno andando i negoziati per raggiungere un cessate il fuoco. "Beh - ha detto, rispondendo ai giornalisti - tutto quello che posso dire è che si sono comportati bene. Si sono comportati bene. Spero che continui così. Credo davvero che avremo un accordo".
Sono iniziati in Egitto colloqui indiretti tra Israele e Hamas con l'obiettivo di liberare tutti gli ostaggi detenuti a Gaza e porre fine a due anni di devastante guerra. Le trattative si svolgono nella località turistica di Sharm el-Sheikh, alla vigilia del secondo anniversario dell'attacco senza precedenti del movimento islamista palestinese Hamas contro Israele. Tel Aviv reagì con una campagna militare nella Striscia di Gaza che ha causato decine di migliaia di morti.
Le trattative sono riprese su impulso di Trump, che ha esortato i negoziatori delle due parti in conflitto a muoversi "molto rapidamente", dopo aver inviato in Egitto il suo inviato Steve Witkoff e suo genero Jared Kushner. Annunciato il 29 settembre, il piano statunitense prevede un cessate il fuoco, il rilascio entro 72 ore dei 47 ostaggi ancora trattenuti dopo l'attacco del 7 ottobre, il ritiro graduale dell'esercito israeliano da Gaza e il disarmo di Hamas. Trump, che ha dichiarato di voler completare la prima fase - il rilascio degli ostaggi - questa settimana, ha avvertito Hamas che "non tollererà alcun ritardo".
Le parole di Trump: "Agire velocemente"
Il tycoon ha definito "molto positivi" i colloqui che si sono svolti finora per porre fine alla guerra a Gaza, ma ha avvertito che la tempistica è essenziale e che bisogna "agire velocemente" se si vuole evitare "un enorme spargimento di sangue". "Ci sono stati colloqui molto positivi con Hamas e con Paesi di tutto il mondo (arabi, musulmani e tutti gli altri) questo fine settimana - ha scritto il presidente Usa sul Truth -, per liberare gli ostaggi, porre fine alla guerra a Gaza ma, cosa ancora più importante, per cercare finalmente da tempo la PACE in Medio Oriente". I colloqui "hanno avuto molto successo e stanno procedendo rapidamente". I team tecnici "si incontreranno di nuovo lunedì, in Egitto, per elaborare e chiarire gli ultimi dettagli". "Mi è stato detto - ha concluso Trump - che la prima fase dovrebbe essere completata questa settimana e chiedo a tutti di AGIRE VELOCEMENTE. Continuerò a monitorare questo "conflitto" secolare. IL TEMPO È ESSENZIALE O SEGUIRÀ UN ENORME SPARGIMENTO DI SANGUE - QUALCOSA CHE NESSUNO VUOLE VEDERE!".
Hamas e Israele: pronte allo scambio
Secondo al Qahera News, legata all'intelligence egiziana, le delegazioni "stanno discutendo la preparazione delle condizioni di base per il rilascio di detenuti e prigionieri", in linea con la proposta Trump. "I mediatori egiziani e qatarioti stanno lavorando con entrambe le parti per stabilire un meccanismo" per lo scambio, ha spiegato ancora l'emittente.
Le richieste di Hamas
Hamas chiede a Israele di sospendere tutte le operazioni militari e la sorveglianza aerea in tutta la Striscia di Gaza e di ritirarsi da Città di Gaza. I miliziani palestinesi e i loro alleati hanno promesso, in cambio, di "cessare le loro operazioni militari".
La posizione di Israele
Nonostante le richieste di Trump di una interruzione "immediata" dei bombardamenti, l'esercito israeliano ha continuato i suoi attacchi su Gaza, uccidendo quasi 60 persone nelle giornate di sabato e domenica, secondo fonti palestinesi. Netanyahu ha promesso il suo sostegno al piano di Trump, ma ha avvertito che il suo esercito rimarrà nella maggior parte della Striscia di Gaza, di cui controlla circa il 75%.
Il nodo del disarmo e le minacce
Nella sua risposta al piano Usa, Hamas, da parte sua, non ha menzionato la questione del suo disarmo, un punto chiave della proposta di Trump, e ha insistito sul "ritiro totale israeliano". Il piano, tuttavia, esclude qualsiasi ruolo per Hamas "nella governance di Gaza" e prevede l'esilio dei suoi combattenti. Se i negoziati falliranno, "riprenderemo la lotta", ha avvertito il Capo di Stato Maggiore israeliano, Eyal Zamir.