Von der Leyen: "L'Europa è in lotta. È arrivato il momento dell'indipendenza"
Von der Leyen. "L'Europa è in lotta per un continente unito, indipendente e in pace"

Von der Leyen. "L'Europa è in lotta per un continente unito, indipendente e in pace"

Brahim Maarad
1000x1000
di lettura
ADV
ADV

Una nuova Europa indipendente

L'importanza di restare uniti

La guerra in Ucraina

  • Incontro in Alaska. "Le immagini in Alaska non sono state facili da digerire. Ma solo pochi giorni dopo, i leader europei si sono recati a Washington per sostenere il presidente Zelensky e garantire impegni. Da allora sono stati compiuti progressi concreti. Solo la scorsa settimana, 26 paesi della Coalizione dei Volenterosi si sono detti pronti a far parte di una forza di rassicurazione in Ucraina o a partecipare finanziariamente, nel contesto di un cessate il fuoco".
  • Risposta a Putin. "Continueremo a sostenere tutti gli sforzi diplomatici per porre fine a questa guerra. Ma abbiamo tutti visto cosa intende la Russia per 'diplomazia'. Putin si rifiuta di incontrare il presidente Zelensky. La scorsa settimana, la Russia ha lanciato il maggior numero di droni e missili balistici in un singolo attacco. Ieri, c'è stato un attacco missilistico contro un villaggio a Donetsk, prendendo di mira le persone in attesa di ritirare le loro pensioni. Più di 20 persone sono state uccise. Il messaggio è chiaro. E anche la nostra risposta deve essere chiara".
  • Mosca deve pagare. "Questa è la guerra della Russia. Ed è la Russia che dovrebbe pagare. Per questo motivo dobbiamo lavorare urgentemente a una nuova soluzione per finanziare lo sforzo bellico dell'Ucraina sulla base dei beni russi immobilizzati". E ancora: "Con i saldi di cassa associati a questi beni russi, possiamo fornire all'Ucraina un prestito di riparazioni. I beni stessi non saranno toccati. E il rischio dovrà essere sostenuto collettivamente. L'Ucraina rimborserà il prestito solo quando la Russia avrà pagato le riparazioni. Il denaro aiuterà l'Ucraina già oggi. Ma sarà anche cruciale a medio e lungo termine per la sicurezza dell'Ucraina. Ad esempio, il finanziamento di forze armate ucraine forti come prima linea di garanzie di sicurezza". Infine: "Proporremo un nuovo programma. Lo chiamiamo Qualitative Military Edge. Sosterrà gli investimenti nelle capacita' delle forze armate ucraine".
  • Un muro di droni. "La scorsa settimana ho visitato gli Stati membri in prima linea. Sono loro a conoscere meglio di chiunque altro la minaccia che la Russia rappresenta. E non c'è dubbio: il fianco orientale dell'Europa protegge l'intera Europa. Dal Mar Baltico al Mar Nero. Ecco perché dobbiamo investire nel sostenerlo attraverso un Osservatorio sul fianco orientale. Ciò significa dare all'Europa capacita' strategiche indipendenti. Dobbiamo investire nella sorveglianza spaziale in tempo reale, cosi' che nessun movimento di forze passi inosservato. Dobbiamo ascoltare l'appello dei nostri amici baltici e costruire un muro di droni".
  • Alleanza con Kiev. "Possiamo usare la nostra forza industriale per supportare l'Ucraina nel contrastare questa guerra dei droni. Possiamo contribuire a trasformare l'ingegno ucraino in un vantaggio sul campo di battaglia e in un'industrializzazione congiunta. Per questo posso anche annunciare che l'Europa anticiperà 6 miliardi di euro dal prestito Era e stipulerà un'Alleanza per i droni con l'Ucraina". "L'Ucraina ha l'ingegno. Ciò di cui ha bisogno ora è la scala. E insieme possiamo fornirla: affinché l'Ucraina mantenga il suo vantaggio e l'Europa rafforzi il suo".

L'attacco a Israele

  • Carestia come arma. "Ciò che sta accadendo a Gaza ha scosso la coscienza del mondo. Persone uccise mentre mendicavano cibo. Madri che tengono in braccio bambini senza vita. Queste immagini sono semplicemente catastrofiche. Quindi voglio iniziare con un messaggio molto chiaro: la carestia provocata dall'uomo non potrà mai essere un'arma di guerra. Per il bene dei bambini, per il bene dell'umanità, questo deve finire".
  • Fondi sospesi. "La Commissione farà tutto il possibile da sola. Sospenderemo il nostro sostegno bilaterale a Israele. Bloccheremo tutti i pagamenti in questi settori, senza compromettere il nostro lavoro con la società civile israeliana o con Yad Vashem".
  • Ricostruzione di Gaza. "Il mese prossimo istituiremo un Gruppo di Donatori per la Palestina, che includerà uno strumento dedicato alla ricostruzione di Gaza. Si tratterà di uno sforzo internazionale con partner regionali. E si baserà sullo slancio della Conferenza di New York organizzata da Francia e Arabia Saudita".
  • Nuove sanzioni. "Proporremo sanzioni contro i ministri estremisti e contro i coloni violenti. E proporremo anche una sospensione parziale dell'accordo di associazione sulle questioni commerciali. Sono consapevole che sarà difficile trovare la maggioranza. E so che qualsiasi azione sarà eccessiva per alcuni. Troppo poca per altri. Ma dobbiamo tutti assumerci le nostre responsabilità: Parlamento, Consiglio e Commissione".
  • Nessun posto per Hamas. "Sono un'amica di lunga data del popolo israeliano. So quanto gli atroci attacchi del 7 ottobre da parte dei terroristi di Hamas abbiano scosso la nazione fino alle sue radici. Gli ostaggi sono tenuti prigionieri dai terroristi di Hamas da oltre 700 giorni, dal 7 ottobre. Sono 700 giorni di dolore e sofferenza. Non ci sarà mai posto per Hamas, né ora né in futuro. Perché sono terroristi che vogliono distruggere Israele. E stanno anche infliggendo terrore al loro stesso popolo. Tenendo in ostaggio il loro futuro".

I dazi e il Mercato unico

Acciaio e metalli

Stop ai combustibili russi

Produrre più batterie

Il tema della casa

Le auto elettriche (In Europa)

Lotta alla povertà

Flussi migratori e frontiere

Il centro per la resilienza democratica

Superare le "catene dell'unanimità"


ADV