AGI - Il ministro della Difesa Yisrael Katz ha approvato il piano di attacco dell'Idf a Gaza City, che gli è stato presentato dal capo di stato maggiore Eyal Zamir e dal team di comando dell'esercito israeliano. L'offensiva è soprannominata "I carri di Gideon B", a seguito di una precedente operazione con lo stesso nome. Come parte del piano, verranno inviati gli ordini di richiamo alle armi per i riservisti necessari per effettuare l'attacco. Inoltre - rivelano i media israeliani - sono stati approvati i necessari preparativi umanitari per l'assorbimento dei residenti che saranno evacuati da Gaza City verso sud quando inizierà l'attacco alla città, al fine di isolare i terroristi di Hamas fino a quando non saranno eliminati.
Elogi al piano dell'Idf
Una fonte della sicurezza ha detto al Times of Israel che durante l'incontro di ieri tra Katz e i vertici militari, il ministro della difesa ha elogiato il piano e i preparativi dell'Idf.
Emissione di ordini di chiamata per i riservisti
Subito dopo l'incontro, nella tarda serata di ieri, era arrivata la notizia che circa 60.000 ordini di chiamata dei riservisti erano stati emessi dall'esercito per l'offensiva.
Dettagli sul richiamo dei riservisti
Gli ordini non sono immediati e ai riservisti verranno date almeno due settimane prima di doversi presentare in servizio. Il numero di riservisti richiamati si aggiunge alle decine di migliaia che stanno attualmente prestando servizio nelle riserve. Non tutti i richiamati dovrebbero partecipare all'operazione per catturare Gaza City, poiché alcuni sostituiranno invece le truppe dell'esercito permanente su altri fronti. Dopo l'annuncio dell'approvazione del piano, l'Idf ha iniziato a richiamare già da questa mattina circa 40.000 riservisti, e il reclutamento - rivelano i media israeliani - inizierà il 2 settembre. L'operazione, che sarà discussa dal Gabinetto nei prossimi giorni, includerà le cinque divisioni regolari esercito israeliano, e al suo apice comprenderà 12 brigate di combattimento. L'esercito stima che al culmine dell'operazione, tra un anno, l'Idf avrà tra i 110.000 e i 130.000 riservisti che saranno reclutati in tre fasi.
Ok al progetto di una nuova colonia che divide la Cisgiordania e seppellisce di fatto lo Stato Palestinese
Via libera di Israele al controverso progetto di insediamento E1, che prevede la costruzione di 3.401 unità abitative tra Gerusalemme e l'insediamento di Maale Adumim in Cisgiordania. Il progetto è stato duramente criticato dai palestinesi e da organizzazioni per i diritti umani israeliane perché di fatto divide in due la Cisgiordania e mette fine alla possibilità di realizzare in futuro due Stati. L'approvazione definitiva è stata data dall'Alta Commissione di pianificazione dell'amministrazione Civile, un dipartimento del ministero della Difesa.
L'approvazione israeliana del controverso progetto di insediamento E1 in Cisgiordania è una decisione "storica" che "cancella praticamente l'illusione dei due Stati e consolida la presa del popolo ebraico sul cuore della Terra d'Israele", ha commentato il ministro delle Finanze e leader dell'estrema destra israeliana, Bezalel Smotrich. "Lo Stato palestinese viene cancellato dal tavolo non con slogan, ma con i fatti. Ogni insediamento, ogni quartiere, ogni unità abitativa è un altro chiodo nella bara di questa pericolosa idea", ha aggiunto Smotrich.
La reazione del ministro Antonio Tajani a E1
"Insieme ai partner europei esortiamo il Governo israeliano a collaborare con l'Autorità Nazionale Palestinese per rafforzare insieme la stabilità di tutta la regione. La decisione israeliana di procedere con nuovi insediamenti in Cisgiordania è inaccettabile, contraria al diritto internazionale e rischia infatti di compromettere definitivamente la soluzione a due Stati, obiettivo per il quale il Governo italiano sta continuando a lavorare con convinzione e il massimo impegno". Lo scrive il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.