AGI - Continua la serie di morti, in circostanze poco chiare, tra top manager e imprenditori che ha travolto la Russia subito dopo l'inizio della guerra con l'Ucraina. L'ultimo decesso è quello di Dmitri Osipov, presidente del consiglio di amministrazione di Uralkali, il più grande produttore mondiale di cloruro di potassio, che possiede cinque miniere e sette fabbriche di fertilizzanti in Russia.
Il profilo di Dmitri Osipov
In precedenza, Osipov aveva ricoperto posizioni di rilievo presso Khimprom, Sibur-Khimprom e l'impianto chimico di Kirovo-Chepetsk; è morto all'età di 59 anni, come riferisce Interfax, citando l'ufficio stampa di Uralchem (che controlla Uralkali).
La reazione dell'azienda
L'azienda ha definito la morte di Osipov "improvvisa", senza specificarne la causa. Il manager è stato Ceo di Uralkali dal 2013 al 2020, poi ha guidato il produttore di titanio Vsmpo-Avisma, per poi tornare a Uralkali nel 2023.
Un'altra scomparsa nel mondo degli affari
La morte di Osipov è la seconda in una settimana tra top manager e proprietari di grandi aziende. Ieri, è morto Mikhail Kenin, fondatore e principale azionista di Samolet Group of Companies, il più grande costruttore russo. Anche in questo caso, non è stata resa nota la causa del decesso.
Un bilancio inquietante
Solo negli ultimi tre anni e mezzo, almeno 18 top manager di grandi aziende oltre Osipov sono morti in circostanze misteriose, ricorda il Moscow Times.