AGI - A più di tre giorni dalla strage nel bar di Anaconda, un silenzioso e sconosciuto villaggio del Montana, non si hanno tracce del killer, Michael Paul Brown, 45 anni. Gli investigatori hanno messo su di lui una taglia di 7500 dollari ma cominciano a temere di non doverla pagare: nessuno lo ha visto.
Al mistero di un caso al momento senza epilogo si aggiungono gli inquietanti retroscena del massacro, che raccontano il malessere atavico della società americana. Brown, racconta adesso la famiglia, era una bomba a orologeria pronta a esplodere. E chi doveva intervenire ha lasciato che esplodesse. I parenti avevano messo sull’avviso il dipartimento veterani, medici e psichiatri, ma nessuno ha mosso un dito.
Il profilo del veterano
Brown è un veterano di guerra affetto da schizofrenia e da disturbo da stress post traumatico. Era uscito sconvolto dalla missione in Iraq, dove era andato dal febbraio 2004 al marzo 2005, proprio nel momento in cui una sanguinosa guerra civile aveva paralizzato il Paese all’indomani dell’occupazione americana. Nel 2021 la morte della madre, a 66 anni, lo aveva fatto sprofondare nella depressione e nel buio mentale.
L'accusa della famiglia
“La malattia è una cosa reale - ha scritto su Facebook la nipote di Brown, Clare Boyle - e deve essere affrontata ogni singolo giorno. Ci sono persone che chiedono aiuto e vengono mandate via”. Boyle ha detto di pregare per gli abitanti di Anaconda ma accusa anche le autorità locali di aver respinto le richieste d’aiuto dello zio. I veterani malati, spiega, vengono mandati via se non rappresentano un rischio imminente per loro stessi o per gli altri.
Il sistema è rotto
“Il sistema è rotto - ha aggiunto la nipote - il sistema ci ha abbandonati”. Il dipartimento Veterani aveva notificato a Brown che non aveva più diritto all’assistenza e alla prescrizione dei farmaci. E questo mentre l’ex soldato, che si era congedato da sergente, era convinto di essere uno che viaggiava nel tempo e aveva smesso di bere per “non perdere i suoi poteri magici”.
Un incubo americano
“Mike - ha raccontato la nipote - è inoffensivo il 99 per cento del tempo, quando gli altri non gli fanno domande o le prendono in giro”. Ma è quell’uno per cento che ha segnato per sempre la vita di Anaconda e portato un altro incubo americano. Venerdì, per cause ancora da chiarire, ma forse un movente logico non esiste, Brown si è presentato armato di fucile da guerra al The Owl Bar e ha ucciso a sangue freddo il barista e tre clienti: Daniel Edwin Ballie, 59 anni; Nancy Lauretta Kelly, 64; David Allen Leach, 70, e Tony Wayne Palm, 74.
Paura e numeri
Il veterano è stato visto scappare in auto. La polizia ha diffuso un’immagine registrata dalle telecamere di sorveglianza che mostrano Brown a piedi nudi, senza maglietta, con pantaloncini corti, mentre scende le scale in pietra all’esterno del bar della strage. Il suo viso, smagrito, inquietante, lo sguardo di ghiaccio, è l’ultima traccia rimasta in mano agli investigatori. La gente ha paura che il veterano possa tornare in paese, ma quella vissuto ad Anaconda è una tragedia che potenzialmente possono vivere migliaia di altre comunità in tutto il Paese. Secondo il report del dipartimento Veterani presentato nel 2023, negli Stati Uniti ci sono più di un milione e quattrocentomila ex militari che soffrono di problemi mentali e di disordine da stress post traumatico. E gran parte di essi non ricevono l’assistenza di cui hanno bisogno.