AGI - La figura di Jair Bolsonaro, ex presidente del Brasile, è al centro di una tempesta giudiziaria e politica. Nostalgico dichiarato della dittatura, ha sfidato le istituzioni durante il suo mandato e ora si trova ad affrontare un processo per un presunto tentativo di colpo di Stato, che potrebbe costargli oltre 40 anni di carcere.
Nonostante la sua proclamata innocenza e l'affermazione di non aver "mai oltrepassato i limiti della Costituzione", le decisioni del giudice della Corte Suprema, Alexandre de Moraes, raccontano un'altra storia.
Arresti domiciliari e accuse di cospirazione
In una recente mossa, il giudice ha disposto gli arresti domiciliari per Bolsonaro, citando una "reiterata inosservanza" delle decisioni del tribunale e sospettando che il politico, che i suoi sostenitori chiamano "il Mito", stia esercitando pressioni sull'esito del processo tramite i social media. Un'accusa che si inserisce in un quadro più ampio: quello di aver cospirato per impedire il ritorno al potere del suo rivale, Luiz Inácio Lula da Silva, sconfitto alle elezioni del 2022.
Origini e carriera politica di Bolsonaro
Nato nel 1955 in una famiglia di origine italiana, Bolsonaro ha costruito la sua carriera politica sfruttando una profonda intuizione della svolta conservatrice della società brasiliana. Con una famiglia impegnata in politica (quattro dei suoi cinque figli sono entrati nel settore) e un'alleanza con la moglie, una fedele evangelica, ha formato un clan politicamente efficace. Il suo stile, fatto di eccessi verbali e affermazioni controverse, non ha mai nascosto una certa ammirazione per gli anni della dittatura militare (1964-1985), il cui "errore è stato quello di torturare e non uccidere".
Supporto e controversie durante il mandato
Questo populista, che si presentava spesso in pantaloncini e maglietta da calcio, ha saputo conquistare il sostegno di potenti lobby, come quella agroalimentare ed evangelica, e ha goduto del notevole appoggio di Donald Trump, che ha definito Bolsonaro un "amico". Durante il suo mandato, è stato al centro di numerose crisi, in particolare per la sua gestione della pandemia di Covid-19. Descrivendo il virus come una "semplice influenza", si è opposto al lockdown e ha deriso i vaccini, mentre la deforestazione in Amazzonia continuava indisturbata.
Sconfitta elettorale e futuro legale
Dopo aver perso per un soffio le elezioni del 2022, Bolsonaro è volato in Florida. Pochi giorni dopo, l'8 gennaio 2023, migliaia di suoi sostenitori hanno preso d'assalto le sedi delle istituzioni a Brasilia, chiedendo l'intervento militare. Già ineleggibile fino al 2030 per i suoi attacchi all'affidabilità delle urne elettroniche, l'ex presidente ora attende l'esito del suo destino legale, che sarà deciso in poche settimane.