AGI - Il più antico e grande locale gay tedesco, lo SchwuZ, ha dichiarato bancarotta dopo quasi mezzo secolo di attività, vittima dell'inflazione e di una cultura del divertimento in continua evoluzione che minaccia la vita notturna berlinese.
Problemi di gestione e app di incontri sono stati tra i fattori che hanno messo in difficoltà lo SchwuZ lo scorso anno e a maggio il locale ha ridotto gli orari di apertura, licenziato il personale e chiesto aiuto ai clienti abituali per colmare un deficit crescente, con scarsi risultati, ricorda il Guardian. Giovedì, l'amministrazione del locale berlinese ha pubblicato su Instagram: "Lo SchwuZ ha presentato istanza di fallimento. Ma non vogliamo arrenderci!".
Il ruolo storico dello SchwuZ nella comunità LGBTQ+
Il post ha sottolineato il ruolo fondamentale dello SchwuZ nella scena LGBTQ+ berlinese sin dalla sua fondazione a Kreuzberg nel 1977, contribuendo due anni dopo al lancio della parata del Christopher Street Day e della rivista queer Siegessaule. "Per quasi 50 anni, SchwuZ è stato più di un semplice club. Un luogo per l'arte queer, la comunità, la famiglia, la resistenza", si legge nel messaggio. "Molti di noi hanno trovato qui quello che cercavano: una casa, la famiglia che hanno scelto e la libertà".
Trasferimento a Neukölln e crisi finanziaria
SchwuZ, abbreviazione di SchwulenZentrum, ovvero centro gay, si è trasferito in uno spazio molto più grande, con una capienza di 1.000 persone, nell'elegante quartiere di Neukölln, nel 2013, e questo potrebbe essere stato l'inizio della fine. Quest'anno il club ha registrato un deficit mensile di 30.000-60.000 euro, con entrate in calo, ha riportato l'emittente pubblica RBB.
Fattori economici e il futuro del club
L'amministratore delegato di SchwuZ, Katja Jager, ha affermato che l'economia in difficoltà, l'invecchiamento della clientela e la crisi strisciante della scena dei club berlinesi hanno avuto un impatto negativo. L'aumento degli affitti e dei prezzi dell'elettricità ha minacciato di mettere fuori gioco molti locali di Berlino dopo una breve ripresa post-Covid, in un cupo fenomeno noto come Clubsterben (la morte dei club). A maggio, lo SchwuZ ha dovuto licenziare 33 dipendenti - circa un terzo del suo personale, molti dei quali di vecchia data - e ridurre gli spettacoli drag. Una campagna di crowdfunding ha raccolto solo 3.000 euro su un obiettivo di 150.000 euro. Il club ha ora organizzato un ultimo tentativo disperato per convincere i suoi aficionados a sostenerlo "per le future generazioni queer che hanno bisogno di un luogo che le elevi, le renda forti e visibili".