AGI - Almeno 21 palestinesi sono stati uccisi dall'alba nella Striscia di Gaza, di cui 12 hanno perso la vita mentre cercavano di prelevare aiuti umanitari. Lo riferisce l'agenzia stampa palestinese Wafa. Dalle prime ore del giorno le forze di difesa israeliane (Idf) hanno attuato bombardamenti e aperto il fuoco in diverse aree dell'enclave palestinese. Tra le vittime, 12 stavano prelevando aiuti umanitari vicino al corridoio di Netzarim.
I loro corpi sono stati trasportati all'ospedale Al-Shifa. Secondo fonti mediche locali, almeno cinque membri della stessa famiglia sono stati uccisi in un attacco alla loro casa ad Al-Zawayda, al centro dell'enclave.
Attacchi e malnutrizione nel campo profughi
Altre cinque persone sono state uccise e altre ferite in un attacco con droni contro un campo profughi a nord di Khan Younis, sempre secondo Wafa. Infine, secondo Al Jazeera, che cita una fonte medica dell'ospedale al-Shifa, un altro ragazzo palestinese è morto di malnutrizione. Atef Abu Khater, un palestinese di 17 anni, che era in buona salute prima della guerra a Gaza, è stato ricoverato in terapia intensiva all'inizio di questa settimana, ma da tempo non rispondeva più alle cure, ha raccontato il padre della giovane vittima.
Criticità degli aiuti umanitari aerei
I lanci di aiuti umanitari aerei su Gaza sono "pericolosi, costosi e inefficienti", quindi urge far arrivare aiuti terrestri. Il monito è arrivato da Juliette Touma, responsabile della comunicazione dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa). Ha avvertito che gli aiuti attualmente paracadutati da aerei militari a Gaza sono "pericolosi per i civili" presenti nell'enclave devastata dalla guerra.
Necessità di aprire i confini di Gaza
In un'intervista, rilanciata da Al Jazeera, Touma ha affermato che le Nazioni Unite devono poter svolgere il loro lavoro e che la soluzione "molto più semplice" per far arrivare i rifornimenti alimentari disperatamente necessari ai due milioni di abitanti di Gaza sarebbe che Israele aprisse i confini di Gaza e consentisse l'ingresso ai camion di aiuti.
Costi e inefficienza dei lanci aerei
I commenti di Touma sono seguiti a quelli del direttore generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, secondo cui i lanci di aiuti attualmente in corso sono "almeno 100 volte più costosi dei camion". "I camion trasportano il doppio degli aiuti degli aerei", ha affermato Lazzarini, sottolineando che l'Unrwa ha 6.000 camion carichi di aiuti pronti per entrare nell'enclave dove ora regna la carestia.
Appello per l'accesso stradale agli aiuti
"Se c'è la volontà politica di consentire i lanci aerei, che sono altamente costosi, insufficienti e inefficienti, dovrebbe esserci un'analoga volontà politica di aprire i valichi stradali", ha scritto Lazzarini sui social media. "Mentre la popolazione di Gaza muore di fame, l'unico modo per rispondere alla carestia è inondare Gaza di aiuti", ha aggiunto.