AGI - Dopo il via libera dato ieri da Israele, doversi Paesi sono in lizza per la ripresa dei lanci di aiuti umanitari su Gaza. A quanto riporta la stampa israeliana, il nullaosta iniziale delle autorità israeliane riguarda Emirati Arabi Uniti e Giordania. Ma allo sforzo di potrebbe unire anche la Gran Bretagna.
"La notizia che Israele consentirà ai paesi di far cadere gli aiuti a Gaza è arrivata troppo tardi, ma faremo tutto il possibile per fornire aiuti anche in questo modo", ha spiegato il premier Keir Starmer, a quanto riporta la stampa britannica.
"La catastrofe umanitaria a Gaza deve finire ora": a lanciare l'appello è il primo ministro britannico Keir Starmer in un articolo pubblicato sul Daily Mirror. Il leader britannico ha scritto che "le immagini di fame e disperazione a Gaza sono assolutamente terrificanti", chiedendo un'azione immediata per porre fine alla crisi umanitaria a Gaza.
"La negazione degli aiuti umanitari al popolo palestinese - a bambini e neonati - è del tutto ingiustificabile", ha sottolineato Starmer. Ha affermato, inoltre, che gli aiuti umanitari stanziati dal governo britannico per aiutare i palestinesi non sono stati inviati a Gaza, quindi il governo sta intensificando il suo intervento.
"La notizia che Israele permetterà ai paesi di lanciare aiuti aerei a Gaza è arrivata troppo tardi, ma faremo tutto il possibile per far arrivare gli aiuti attraverso questa via", ha scritto, aggiungendo che i funzionari britannici stanno lavorando urgentemente con le autorità giordane per far arrivare gli aiuti sugli aerei e a Gaza. Ha aggiunto, infine, che il suo governo sta anche accelerando gli sforzi per evacuare da Gaza i bambini che necessitano di assistenza medica critica e portarli nel Regno Unito per curarli.
Il Regno Unito intende lavorare con i partner per organizzare lanci di aiuti umanitari su Gaza. A riferirlo è stato l'ufficio di Keir Starmer dopo una conversazione telefonica con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. "Il primo ministro ha spiegato che il Regno Unito attuerà piani per lavorare con partner come la Giordania alla consegna di aiuti per via aerea e al trasferimento di bambini che necessitino di cure", ha detto riferito il portavoce di Downing Street in una dichiarazione.
Le critiche di Lazzarini (Urnwa)
I lanci di aiuti umanitari da aerei "non risolveranno la crescente carestia" a Gaza. Ne è certo il commissario generale dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Urnwa), Philippe Lazzarini, che anzi mette in guardia sui rischi legati a queste operazioni.
"Sono costose, inefficienti e possono persino uccidere civili affamati", ha avvertito in un post su X.
"È una distrazione e un effetto schermo", ha insistito.
C'è un solo modo per risolvere la crisi: "Togliere l'assedio, aprire i valichi e garantire spostamenti sicuri e un accesso dignitoso alle persone in difficoltà", ha assicurato, e "consentire all'Onu, incluso Unrwa, e ai nostri partner di operare su larga scala e senza ostacoli burocratici o politici". L'Unrwa, ha spiegato, ha "l'equivalente di 6.000 camion in Giordania e in Egitto in attesa del via libera per entrare a Gaza. Far passare l'assistenza è molto più facile, più efficace, più veloce, più economico e più sicuro".
Non solo. "I lanci aerei non impediranno la deviazione degli aiuti, un'assistenza umanitaria basata sui principi si'". E poi, ha ricordato Lazzarini, "l'ultimo rapporto dell'Usaid conferma che non esiste alcun cosiddetto 'dirottamento sistematico' degli aiuti forniti dalla comunità umanitaria a Gaza".
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