AGI - Fermare la catastrofe umanitaria a Gaza. Francia, Germania e Gran Bretagna chiedono al governo israeliano la fine immediata della "catastrofe umanitaria" che sta stringendo da mesi la popolazione della Striscia e lanciano un monito a Israele affinché revochi le restrizioni agli aiuti.
L'appello delle tre cancellerie arriva dopo l'allarme lanciato dalle Nazioni Unite e da diverse ONG che hanno denunciato il rischio di una carestia imminente e diffusa a Gaza: quasi un terzo della popolazione di Gaza "non mangia da giorni", ha fatto sapere oggi il World Food Program. Secondo il Programma Alimentare Mondiale, la crisi ha raggiunto "nuovi e sorprendenti livelli di disperazione", "la malnutrizione è in forte aumento, con 90.000 donne e bambini che necessitano urgentemente di cure", aggiunge il WFP che già in precedenza aveva lanciato l'allarme per un "rischio critico di carestia" a Gaza.
L'esercito israeliano annuncia che consentirà il lancio di cibo sulla Striscia ma nega l'esistenza di una carestia. Le tre cancellerie europee chiedono al governo israeliano di "revocare immediatamente le restrizioni alla distribuzione di aiuti", "la catastrofe umanitaria a cui stiamo assistendo a Gaza deve finire ora", "rifiutare l'assistenza umanitaria essenziale alla popolazione civile è inaccettabile". Francia, Gran Bretagna e Germania ribadiscono la loro richiesta di rilascio degli ostaggi israeliani e il disarmo di Hamas e aggiungono di "opporsi fermamente a qualsiasi tentativo di imporre la sovranità israeliana sui territori palestinesi occupati". "Le minacce di annessione, gli insediamenti e la violenza dei coloni contro i palestinesi mettono a repentaglio le prospettive di una soluzione negoziata a due stati", si legge nella nota congiunta. Ma se la richiesta a Israele è univoca, restano distanti le posizioni di Parigi, Londra e Berlino, sul riconoscimento dello stato palestinese annunciato ieri dal presidente francese Emmanuel Macron.
Alle resistenze del cancelliere tedesco Friedrich Merz, fanno eco oggi le parole del primo ministro britannico Keir Starmer, secondo cui il riconoscimento dello Stato palestinese deve essere inserito in un "più ampio" percorso verso la pace e una soluzione a due Stati. Posizione questa condivisa dal governo italiano: "Dobbiamo batterci per il cessate fuoco a Gaza. Non possiamo più accettare carneficine e carestie e lo abbiamo detto al governo israeliano", premette il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.
Ma "il riconoscimento del nuovo stato palestinese deve avvenire in contemporanea" con il riconoscimento da parte palestinese dello Stato di Israele. Sminuisce le parole di Macron il presidente americano, Donald Trump. "Macron è un bravo ragazzo ma quel che dice non importa, non ha alcun peso", taglia corto il capo della Casa Bianca all'indomani dell'annuncio di Parigi.