AGI - Un diciottenne di Hong Kong rischia fino a sette anni di carcere per aver scritto frasi considerate “sediziose” sul muro di un bagno pubblico. La conferma è arrivata direttamente dalla polizia della città che ha impostato un regime di "zero tolleranza" su quelli che considera, oltre che pericolosi vandali, anche veri mezzi di propaganda. Secondo le autorità, il graffito incitava all’odio, al disprezzo o alla disaffezione nei confronti del governo di Hong Kong, senza tuttavia specificarne il contenuto.
Il giovane, lavoratore part-time e fresco diplomato, è comparso mercoledì davanti al tribunale con l’accusa di aver compiuto “uno o più atti con intento sedizioso” e di aver causato danni materiali. Per questi fatti, commessi tra il 17 e il 21 luglio, rischia una condanna massima a sette anni di prigione, secondo il fascicolo processuale consultato dall’AFP. Il giudice ha respinto la richiesta di libertà su cauzione e l’udienza è stata aggiornata al 19 agosto. Dall’entrata in vigore delle due leggi sulla sicurezza nazionale, nel 2020 e nel 2024, le opposizioni al governo di Hong Kong e alla Cina sono state più volte represse. Pechino aveva imposto la legge del 2020 dopo le manifestazioni, talvolta violente, a favore della democrazia dell’anno precedente.
On Monday, the HK national security police arrested an 18yo for sedition for “writing seditious words in the toilet of the same commercial building on three occasions.” Police charged him & he’ll be brought to court on Wednesday afternoon. https://t.co/sUQAJsKLPe pic.twitter.com/hnE8YJ3TRY
— Hong Kong Democracy Council (@hkdc_us) July 23, 2025
Una prima condanna per il reato di sedizione può essere punita con una pena fino a sette anni di carcere, ha dichiarato la polizia in un comunicato. Pechino aveva imposto una stretta sulla sicurezza nazionale a Hong Kong nel 2020, dopo le grandi e talvolta violente proteste pro-democrazia dell’anno precedente. Le autorità locali hanno successivamente approvato, lo scorso anno, una legge sulla sicurezza nazionale di propria iniziativa, in base alla quale è stato avviato questo procedimento. Al 1° luglio, le autorità avevano arrestato 333 persone per vari reati di sicurezza nazionale, di cui 165 già condannate.