AGI - È rientrata l'allerta tsunami diramati dopo tre forti terremoti in sequenza registrati al largo delle coste dell'estremo oriente della Russia. Le prime due scosse, di magnitudo 5.0 e 6.7, non avevano inizialmente attivato un'allerta tsunami. Tuttavia, un successivo terremoto di magnitudo 7.4, registrato alle 08:49 GMT ha attivato l'allerta.
"La minaccia tsunami per le aree popolate della Kamchatka è passata", ha dichiarato il ministero delle Emergenze russo poche ore dopo. La decisione è stata confermata anche dal governatore locale Vladimir Solodov, il quale ha affermato che, all'orario di arrivo stimato della prima ondata, "nessuno tsunami è stato osservato in nessuna area popolata".
Tuttavia, ha avvertito di possibili scosse di assestamento, che sono normali durante gli eventi sismici e possono innescare ulteriori terremoti.
L'US Geological Survey (Usgs) ha emesso un'allerta tsunami, prevedendo "onde pericolose" dopo un terremoto di magnitudo 7.4 alle 08:49 GMT, il più forte di una serie di terremoti nell'Oceano Pacifico settentrionale. L'Usgs ha affermato di prevedere onde tra 30 centimetri e un metro sulle coste russe e meno di 30 centimetri in Giappone e nello stato americano delle Hawaii.
L'epicentro dei terremoti è stato individuato nell'Oceano Pacifico, a circa 150 chilometri (93 miglia) a est della città di Petropavlovsk-Kamcatskij. La serie di scosse di assestamento includeva un terremoto di magnitudo 6.7 e un'altra di 5.0.
Il ministero russo per le Emergenze ha scritto su Telegram di prevedere onde fino a 60 centimetri nelle Isole del Commodoro, nella parte sud-occidentale del Mare di Bering, e onde dai 15 ai 40 centimetri nella penisola di Kamcatka.
La penisola è il punto di incontro delle placche tettoniche del Pacifico e del Nord America, il che la rende una zona sismicamente calda. Dal 1900 la zona è stata colpita da sette forti terremoti di magnitudo 8,3 o superiore.