AGI - La telefonata tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo statunitense Donald Trump annunciata ieri è prevista per oggi pomeriggio. Lo ha confermato all'AFP un alto funzionario ucraino. "Tutto è in fase di preparazione per questo pomeriggio, ma tutto sarà chiaro all'ultimo minuto", ha dichiarato il funzionario.
Raid russo su Kiev
È stato il più imponente attacco aereo russo dall’inizio della guerra in Ucraina. Nella notte tra il 3 e il 4 luglio, Mosca ha lanciato 550 tra droni e missili, colpendo diversi obiettivi nel Paese. Secondo l’Aeronautica militare ucraina, si tratta del “numero più elevato mai registrato in un singolo attacco”. Il portavoce Yuri Ignat ha dichiarato che le forze di difesa aerea hanno abbattuto 268 droni e due missili, ma i bombardamenti hanno comunque provocato almeno 19 feriti a Kiev, 14 dei quali ricoverati in ospedale. La compagnia ferroviaria statale Ukrzaliznytsia ha riferito danni significativi alle infrastrutture nella parte occidentale della capitale, con deviazioni del traffico ferroviario.
Il blitz è avvenuto poco dopo una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin. Il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga ha parlato apertamente di un segnale politico: “Putin mostra chiaramente il suo disprezzo per gli Stati Uniti e per chiunque chieda la fine della guerra”, ha scritto sui social.
Nel frattempo, la Russia ha segnalato a sua volta attacchi con droni ucraini nella regione di Rostov, nel sud del Paese. Un drone ha colpito un edificio residenziale a Dolotinka, uccidendo un’insegnante in pensione. Altri attacchi hanno causato danni materiali. Secondo il ministero della Difesa russo, 48 droni ucraini sono stati intercettati, 26 dei quali proprio nella regione di Rostov.
Droni ucraini hanno colpito anche l’area di Mosca, provocando un ferito lieve nel distretto di Sergiev Posad e un incendio in una sottostazione elettrica, con conseguenti blackout. Il Cremlino, attraverso il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, ha lanciato un messaggio di distensione a Washington nel giorno dell’Indipendenza americana, auspicando relazioni “stabili e prevedibili”. Ma il clima resta teso. Donald Trump, tornato alla Casa Bianca da gennaio, ha ammesso: “Non ho fatto alcun progresso con Putin. Sono deluso. Non vuole porre fine alla guerra”.
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