AGI - Donald Trump è tornato a smentire di avere offerto incentivi all'Iran per arrivare a un accordo sul programma nucleare di Teheran. "Non sto offrendo nulla all'Iran, a differenza di Obama, che li ha pagati miliardi di dollari per la stupida strada verso un'arma nucleare che era il Jcpoa(che ora sarebbe scaduto!), e non sto neppure parlando con loro dal momento che abbiamo totalmente distrutto i loro impianti nucleari", ha scritto il presidente americano su Truth.
Nonostante la tregua tra Israele e Iran, la tensione tra i due paesi rimane palpabile e la comunità internazionale guarda con attenzione alla capacità dell'Iran sul nucleare. Gli Stati Uniti devono escludere ulteriori attacchi prima di nuovi colloqui diplomatici con l'Iran. Ha affermato alla Bbc il vice ministro degli Esteri di Teheran, Majid Takht-Ravanchi, secondo il quale l'amministrazione Trump, tramite mediatori, avrebbe espresso l'intenzione di tornare al tavolo del dialogo, ma senza chiarire la propria posizione su "una questione molto importante" come quella delle operazioni militari.
"Devono essere molto chiari su cosa intendono offrirci per creare la fiducia necessaria per un dialogo" ha aggiunto il vice ministro. Takht-Ravanchi ha anche affermato che l'Iran "insisterà" per poter arricchire l'uranio per quelli che definisce scopi pacifici, respingendo le accuse secondo cui si starebbe muovendo segretamente verso lo sviluppo di una bomba nucleare. All'Iran, ha anche detto, è stato "negato l'accesso al materiale nucleare" per il suo programma di ricerca, quindi deve "fare affidamento su se stesso".
"Si può discutere sul livello, sulla capacità, ma dire che non si dovrebbe avere l'arricchimento, che si dovrebbe avere un arricchimento pari a zero, e se non si è d'accordo, che si bombarda - questa è la legge della giungla", ha affermato In merito alle affermazioni del responsabile dell'Aiea, Rafael Grossi, secondo cui l'Iran ha la capacità di riprendere l'arricchimento dell'uranio "nel giro di pochi mesi", il vice ministro ha detto di non sapere se ciò avverrà. Il programma iraniano, incluso l'arricchimento dell'uranio al 60%, era "per scopi pacifici", ha ribadito.
Tajani, Iran era quasi arrivato alla bomba atomica. Ci riproverà
L'Iran "era quasi arrivato alla bomba atomica e ci riproverà se non si arriva a un accordo che disinneschi questo pericolo". Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Morning News su Canale 5. "Bisogna lavorare molto" ha aggiunto il ministro sottolineando il "ruolo importante dell'Italia" nel cercare di organizzare a Roma l'incontro tra l'Iran e gli Stati Uniti per far si' che si possa arrivare a una stabilità dell'area.
La richiesta dell'Iran all'Onu
L'Iran ha chiesto alla comunità internazionale di riconoscere ufficialmente "l'illegalità delle azioni del regime sionista e degli Stati Uniti nel loro attacco a istituzioni pacifiche". L'appello è arrivato dal portavoce del ministero degli Esteri, Esmaeil Baqaei, riferisce l'Irna.
"La nostra richiesta principale alle istituzioni internazionali è che riconoscano ufficialmente che quanto accaduto costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale", ha detto nel corso di una conferenza stampa, "il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve confermare questa richiesta e adottare le misure necessarie per rispondere al regime sionista e agli Stati Uniti".
Baqaei è poi tornato a criticare la Germania per il suo appoggio all'offensiva israeliana.
"Non avremmo mai immaginato che il premier tedesco avrebbe utilizzato gli stessi metodi usati da Hitler in passato per giustificare le sue azioni razziste", ha detto. Per l'Iran poi quelle parole evocano le la guerra iniziata dall'Iraq nel 1980. "'Lavoro sporco' è un altro nome dato alla missione che era stata loro affidata, ovvero l'uso di armi chimiche contro il popolo iraniano", ha ricordato.