AGI - Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sarà lunedì alla Casa Bianca per colloqui con il presidente Donald Trump, secondo quanto riferito da funzionari americani e israeliani, mentre Washington aumenta la pressione per un cessate il fuoco a Gaza.
La visita del 7 luglio, la terza di Netanyahu da quando Trump è tornato al potere a gennaio, arriva dopo che il presidente USA ha affermato di sperare in una tregua entro una settimana. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, aveva dichiarato in precedenza che Netanyahu aveva "espresso interesse" per un incontro con Trump e che entrambe le parti stavano "lavorando per concordare una data".
"Questa è stata una priorità per il presidente fin dal suo insediamento: porre fine a questa brutale guerra a Gaza", ha dichiarato Leavitt ai giornalisti in un briefing.
Il ministro degli Affari strategici Ron Dermer dovrebbe visitare la Casa Bianca questa settimana per colloqui preparatori alla visita del capo del governo israeliano. Netanyahu è stato il primo leader straniero a far visita a Trump durante il suo secondo mandato iniziato a febbraio, quando il presidente degli Stati Uniti lo ha sorpreso annunciando improvvisamente un piano per la "conquista di Gaza" da parte degli USA. Il premier israeliano è poi tornato alla Casa Bianca ad aprile.
La fine della guerra di 12 giorni tra Israele e Iran ha offerto una finestra di opportunità per un’intesa, con Trump desideroso di aggiungere un altro accordo di pace alla lista di quelli già mediati. Ieri ha fatto pressione su Israele in un post sul suo social network Truth per "concludere l’accordo a Gaza".
Pressioni su Israele, ma i raid continuano
Ma sul campo, Israele ha continuato l’offensiva in tutto il territorio palestinese nel tentativo di distruggere Hamas. La Protezione civile di Gaza, governata da Hamas, ha dichiarato che le forze israeliane hanno ucciso almeno 51 persone solo oggi.
Nel frattempo, Trump sembra sfruttare gli aiuti americani a Israele per ottenere il ritiro delle accuse di corruzione contro Netanyahu: "Gli Stati Uniti d’America spendono miliardi di dollari all’anno, molto più che in qualsiasi altra nazione, per proteggere e sostenere Israele. Non lo tollereremo", ha scritto sui social.
Bilancio umano: oltre 56.000 morti a Gaza
La guerra a Gaza è stata innescata dall’attacco senza precedenti di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha causato la morte di 1.219 persone, per lo più civili. I miliziani palestinesi hanno sequestrato 251 ostaggi, di cui si ritiene che 49 siano ancora a Gaza, inclusi 27 che l’esercito israeliano dichiara morti.
La campagna di rappresaglia israeliana ha ucciso almeno 56.531 persone, secondo il Ministero della Salute del territorio controllato da Hamas.