AGI - Dopo la tregua raggiunta con Teheran, gli occhi di Israele sono puntati di nuovo verso Gaza, dove si intravede uno spiraglio per un possibile cessate il fuoco. Soprattutto dopo le parole pronunciate ieri sera da Donald Trump. "Un'intesa per il cessate il fuoco a Gaza è vicina, e potrebbe arrivare entro la prossima settimana", ha dichiarato il presidente statunitense direttamente dallo Studio Ovale, mentre annunciava una tregua tra la Repubblica Democratica del Congo.
Washington prepara nuovi colloqui
Così, mosse diplomatiche e conseguenti indiscrezioni si sono fatte subito avanti. Washington starebbe cercando di organizzare nuovi colloqui tra Israele e Hamas a Doha e "a giorni" dovrebbe presentare un piano di pace. Lo riferiscono fonti egiziane ad Al Arabiya, secondo cui i mediatori – Usa, Egitto e Qatar – avrebbero chiesto una finestra per un cessate il fuoco.
Contatti con Hamas e rilascio ostaggi
Da lunedì, inoltre, si prevede che Il Cairo e Doha riprendano i contatti diplomatici con Hamas, che tiene prigionieri a Gaza ancora cinquanta ostaggi israeliani, di cui circa venti in vita. La richiesta dei mediatori consisterebbe in un cessate il fuoco di due settimane che consenta di fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza e nel rilascio da parte di Hamas dei prigionieri ancora a Gaza.
Visita di Dermer a Washington
Nel frattempo, da Israele, è arrivata la conferma della visita in programma per lunedì a Washington di uno dei più stretti confidenti del premier Benjamin Netanyahu, il ministro degli Affari Strategici Ron Dermer. Secondo una fonte ben informata la visita dovrebbe preparare un futuro incontro tra Netanyahu e il presidente Donald Trump, che la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha definito "probabile" nel prossimo futuro, pur sottolineando che una data non è stata ancora fissata.
Netanyahu punta a un accordo regionale
Su un'imminente visita di Netanyahu, si è pronunciata anche l'emittente israeliana Channel 12. "Dovrebbe realizzarsi a breve", con il primo ministro israeliano che intende raggiungere al più presto un accordo sugli ostaggi e al contempo avviare una normalizzazione con la vicina Siria, dal momento in cui è ormai convinzione diffusa che un miglioramento dei rapporti con i Paesi dell’area potrà arrivare solo attraverso la fine alla guerra a Gaza.
Accordi di Abramo e aperture da Hamas
Netanyahu, da questo punto di vista sarebbe infatti interessato a un’intesa non solo con Damasco, ma a un pacchetto che includa anche Arabia Saudita, Libano, Indonesia e Malesia nella riattuazione degli Accordi di Abramo. Intanto, anche lato Hamas sembra aprirsi una serie di aperture che fanno ben sperare. Fonti vicine all’organizzazione terroristica hanno detto al quotidiano saudita Asharq Al-Awsat che il round di colloqui previsto per i prossimi giorni in Egitto e Qatar con Israele "potrebbe essere molto serio". Secondo le stesse fonti l’accordo includerebbe una riformulazione del piano di Witkoff con la promessa che il cessate il fuoco sarebbe effettivamente attuato e che il "protocollo umanitario" sugli aiuti a Gaza verrebbe immediatamente rispettato.
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