AGI - Era stata solo una battuta, che forse aveva illuso non poche persone, la promessa di risolvere la guerra in Ucraina in 24 ore fatta in campagna elettorale. Lo ha ammesso Donald Trump, nella conferenza stampa seguita al vertice della Nato. "Certo che era ironica", ha detto il presidente americano nella conferenza stampa seguita al vertice Nato. Resta in piedi l’auspicio per una soluzione del conflitto in tempi brevi: “Speriamo di poter risolvere la questione ucraina, la settimana scorsa sono morte 700 persone. Non sarebbe dovuto succedere".
Trump ha detto di essere soddisfatto dell’incontro avuto oggi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Non avrebbe potuto essere più piacevole. Sapete, a volte abbiamo avuto momenti un po' difficili, ma lui non avrebbe potuto essere più gentile", ha detto Trump commentando l'incontro e riferendosi apparentemente al famigerato litigio tra i due leader nello Studio Ovale.
Il presidente americano resta convinto di poter trovare una soluzione sull'Ucraina con Vladimir Putin. "Credo che lui sia una persona mal consigliata", ha aggiunto. Presto parlerà con il leader russo per trovare una soluzione. Trump ha anche promesso che tenterà di inviare altre batterie di Patriot in Ucraina. "Cercheremo di fornire altri Patriot, ma sono difficili da trovare anche per noi", ha detto rispondendo alla domanda di una giornalista ucraina.
Trump attacca Powell e la Spagna
Dall’Ucraina alla Fed, altro tema sensibile per Trump. "Stiamo scegliendo tra tre-quattro candidati, per fortuna Jerome Powell se ne andrà a breve perché è davvero terribile - ha detto parlando del numero uno della Fed, Jerome Powell -. Ha un QI davvero basso, dovremo pagare di più solo perché non vuole abbassare i tassi. Forse è motivato politicamente, ma credo sia davvero stupido".
Una battuta, con velata minaccia, Trump l’ha fatta poi sulla Spagna il cui no al 5% del PIL da investire nelle spese militari come concordato dagli altri membri Nato non è piaciuto agli USA. "La Spagna è terribile per quello che ha fatto. È l'unico paese che non paga. Eppure l'economia sta andando molto bene. Quando negozieremo un accordo commerciale con la Spagna, la faremo pagare il doppio", ha avvertito.
La risposta di Sanchez
"La Spagna è sempre la soluzione, mai il problema", ha replicato il premier spagnolo, Pedro Sanchez. Durante la conferenza stampa tenutasi al termine del vertice Nato all'Aia, Sanchez ha affermato di non aver avuto l'opportunità di parlare con il presidente degli Stati Uniti né di salutarlo. In risposta alle accuse del presidente americano, il leader spagnolo ha sottolineato che la Spagna ha difeso fermamente le sue posizioni al vertice e non avrebbe superato il 2,1% del PIL per la spesa per la difesa, nonostante le pressioni per portarla al 5%, una percentuale che, a suo avviso, la Spagna avrebbe accettato se ci fosse stato un altro premier.
"Sarebbe stato un errore assoluto" impegnare la Spagna ad aumentare la spesa militare del 5%, ha detto Sanchez difendendo la sua decisione. Il leader socialista ha ribadito che, con un obiettivo di spesa del 2,1% del PIL per la difesa, la Spagna rispetterà le capacità militari richieste dall'Alleanza, senza compromettere la sua spesa sociale. "Il dibattito non riguarda quanto spenderemo. Un'alleanza si basa sulle capacità che ogni Stato membro deve contribuire", ha detto Sanchez ai giornalisti all'Aia. "La Spagna è un Paese serio - ha proseguito il premier spagnolo - che rispetta i propri impegni" e ha ringraziato i partner della Nato per il loro "rispetto per la sovranità del Paese". Sanchez governa in minoranza, con l'aiuto di partiti di sinistra radicale e gruppi nazionalisti baschi e catalani, restii ad aumentare gli investimenti pubblici nell'esercito spagnolo.
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