AGI - Israele non si lascerà intrappolare dall'Iran in un conflitto lungo. Lo ha assicurato il premier Benjamin Netanyahu, dichiarando: "Non ci lasceremo trascinare in una guerra di logoramento con l'Iran. Quando raggiungeremo i nostri obiettivi, i combattimenti cesseranno".
Obiettivi militari e ruolo di Trump
Netanyahu ha affermato che Israele è vicino a distruggere il programma nucleare e i missili balistici iraniani. Il premier ha inoltre dichiarato che, grazie all'intervento di Donald Trump, Israele è più vicino a raggiungere i suoi obiettivi in Iran.
Trump e il cambio di regime in Iran
Un cambio di regime in Iran non è un tabù. Parola di Donald Trump. "Non è politicamente corretto usare l'espressione 'cambio di regime', ma se l'attuale regime iraniano non è in grado di rendere di nuovo grande l'Iran, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime???", ha scritto il presidente americano su Truth Social. "MIGA!!!", ha aggiunto. Ovvero 'Make Iran Great Again', parafrasando il suo motto 'Make America Great Again'.
I raid contro i siti nucleari
Donald Trump è tornato a rivendicare il successo dei raid su tre centrali nucleari in Iran. "I danni ai siti nucleari in Iran sono stati definiti 'monumentali'", ha scritto su Truth.
"Gli attacchi sono stati duri e precisi. Le nostre forze armate hanno dato prova di grande abilità", ha aggiunto.
Nuovi attacchi aerei israeliani
Parallelamente a queste dichiarazioni, i caccia dell'aviazione israeliana hanno lanciato una nuova ondata di attacchi contro siti militari iraniani a Teheran e nell'Iran occidentale. Lo ha annunciato l'IDF. Media israeliani riferiscono che attacchi sono stati compiuti su obiettivi a Tabriz, Shiraz, Ahvaz e Teheran.
Connessione tra Iran e conflitto a Gaza
Il premier Netanyahu si è mostrato ottimista riguardo al fatto che la guerra in Iran possa contribuire a risolvere anche il conflitto a Gaza, pur avvertendo che ciò richiederà ancora tempo. "Sono in corso operazioni per liberare gli ostaggi. Abbiamo circa altri 20 ostaggi vivi lì, ce ne sono altri due il cui status non è chiaro. Li riporteremo tutti indietro", ha detto in conferenza stampa.
Netanyahu ha spiegato che "l'operazione in Iran aiuta a raggiungere l'obiettivo di Gaza, perché l'Iran ha costruito l'asse del soffocamento e del fuoco intorno a noi. Senza il sostegno e l'impalcatura dell'Iran, l'intera struttura sta crollando, e sta accadendo ora, rapidamente". Ha insistito: "Ci vorrà ancora un po' di tempo, ma non c'è dubbio che i nostri grandi successi in Iran stanno aiutando a raggiungere i nostri obiettivi a Gaza e io mi impegno per entrambi".
Durata dell'operazione militare
Il primo ministro israeliano ha assicurato che Israele non prolungherà l'operazione militare in Iran oltre il necessario. "Quando avremo raggiunto" gli obiettivi, "non continueremo con l'attività oltre ciò che è necessario", ha detto, aggiungendo: "Ma non lo porremo fine prematuramente".
Diplomazia iraniana in movimento
Nel frattempo, l'agenzia di stampa Irna ha riferito che il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi è arrivato in serata a Mosca per colloqui, tra l'altro, con il presidente russo Vladimir Putin, dopo l'attacco degli Stati Uniti a tre dei suoi impianti nucleari.
Nuove prospettive di pace in Medio Oriente
La guerra in Iran potrebbe avere effetti positivi sull'intera regione. Ne è convinto Benjamin Netanyahu. "Ritengo che si apriranno opportunità straordinarie, un'espansione degli accordi di pace", ha detto il premier in una conferenza stampa. "Crediamo nella pace attraverso la forza", ha insistito, il cammino che "ha portato anche agli accordi di Abramo, quando l'Iran era al massimo del suo potere".