AGI - Donald Trump è tornato ad attaccare l’università di Harvard, accusandola di “mancare di rispetto al Paese” e dandole un nuovo ultimatum: il Presidente degli Stati Uniti ha chiesto di nuovo la consegna delle liste degli studenti stranieri e la riduzione della percentuale di ingressi degli iscritti internazionali. I due messaggi sono arrivati ventiquattr’ore dopo la contestata decisione dell’amministrazione americana di sospendere le procedure per la concessione dei visti studenteschi, e l’avvio di controlli sui contenuti pubblicati sui social dai richiedenti il visto.
La motivazione ufficiale da parte del governo è quella di tenere sotto controllo i messaggi antisemiti e negare l’ingresso a chi ha lanciato messaggi d’odio, ma il provvedimento sta generando confusione tra gli stessi funzionari delle ambasciate e dei consolati americani nel mondo, perché non sanno quale criterio utilizzare per la selezione. Intanto le interviste per ottenere il visto sono al momento sospese.
Without its international students, Harvard is not Harvard. https://t.co/V8uvTNaL64
— Harvard University (@Harvard) May 23, 2025
Trump ha ribadito la linea dura con l’università più antica d’America e tra le più prestigiose al mondo, che non ha accettato di piegarsi alla volontà della Casa Bianca di imporre restrizioni e controlli sui corsi e sugli studenti. Il board si è rifiutato di consegnare gli elenchi degli iscritti stranieri e i nomi di chi ha partecipato alle manifestazioni pro Gaza. “Harvard – ha detto Trump, rispondendo alle domande dei giornalisti – deve mostrarci le loro liste. Hanno studenti stranieri. Circa il 31 per cento dei loro studenti proviene dall’estero. Quasi il 31 per cento”.
“Vogliamo sapere – ha aggiunto – da dove vengono questi studenti. Sono elementi problematici? Da quali Paesi provengono? E non permetteremo che, se qualcuno arriva da un certo Paese – anche se è al 100 per cento a posto, come spero lo sia la maggior parte – molti non lo saranno. Vedrete persone molto radicali. Stanno accogliendo persone da aree del mondo altamente radicalizzate, e non vogliamo che creino problemi nel nostro Paese”. Trump ritiene che Harvard dovrebbe ridurre la presenza di studenti internazionali. “Penso – ha spiegato – che prima di tutto dovrebbero avere un tetto massimo, forse intorno al 15 per cento, non il 31 per cento”.
“Abbiamo persone – ha ricordato – che vogliono andare a Harvard e in altre scuole e non riescono ad entrare perché ci sono studenti stranieri. Ma voglio essere certo che gli studenti stranieri siano persone che possono amare il nostro Paese. Non vogliamo vedere centri commerciali esplodere. Non vogliamo vedere rivolte come quelle che ci sono state. E vi dirò una cosa: molti di quegli studenti non sono andati da nessuna parte. Molti di quegli studenti erano agitatori locali, fanatici della sinistra radicale di questo Paese”.
Trump ha accusato la storica università del Massachusetts di mancare di rispetto agli Stati Uniti. “Harvard – ha minacciato – deve darsi una regolata. Harvard sta trattando il nostro Paese con grande mancanza di rispetto, e tutto quello che fanno è sprofondare sempre di più. Devono darsi una regolata”. “Sapete - ha aggiunto -io mi sto preoccupando sia per il Paese che per Harvard. Voglio che Harvard vada bene. Voglio che Harvard torni a essere grande. Come può essere grande quando ha annunciato, due settimane fa, che insegneranno matematica di recupero? ‘Recupero’ significa che insegneranno matematica di basso livello, tipo ‘due più due fa quattro’”.
“Come hanno fatto – ha continuato – queste persone a entrare a Harvard? Se non sono in grado di fare nemmeno la matematica di base, come ci sono riusciti? Intendo, ci sono persone con 1600 nei test d’ammissione che non riescono a entrare, e loro fanno entrare altri e si vantano di dover insegnare loro la matematica di base. Da dove arrivano queste persone?”. Tra i bersagli resta anche la Columbia, che ha sede a New York e fa parte delle cosiddette università della Ivy League, l’eccellenza americana. “Si è comportata davvero male – ha detto – davvero molto male. Quello che hanno fatto… sono molto antisemiti e tante altre cose, ma stanno lavorando con noi per trovare una soluzione”.