AGI - Sorridente, empatico, mediatico. Sessantotto anni ancora da compiere, il gesuita Luis Antonio Tagle è nella rosa ristretta dei cardinali più accreditati a succedere a Papa Francesco. E con il defunto Pontefice condivide la vicinanza agli ultimi, agli emarginati, tanto da essere ormai comunemente definito 'il Bergoglio asiatico'. Lo testimonia il successo in rete dei suoi discorsi, come l'invettiva con cui nel 2008 si scagliò contro 'il dio del profitto'. "Quanti poveri vengono sacrificati al dio dell'avidità?", chiese davanti a un pubblico di alti prelati.
Nato a Manila il 21 giugno 1957, discendente per parte di padre della 'principalia', l'aristocrazia di origine spagnola, Tagle studia fino dai missionari di Scheut. Dopo il diploma, entra al seminario Saint Jose della capitale, diretto dalla Compagnia di Gesù. Studia filosofia all'Università di Manila e teologia alla scuola di teologia Loyola. Ordinato sacerdote il 27 febbraio 1982, completa gli studi alla Catholic University di Washington.
A soli 44 anni, nel 2001, diventa vescovo di Imus per nomina di Giovanni Paolo II. Nel 2011, Benedetto XVI lo sceglie come metropolita di Manila e nel 2012 lo promuove cardinale di San Felice da Cantalice a Centocelle. Nel 2013 partecipa al conclave che elegge Francesco. L'anno successivo, nel 2014, il nuovo Pontefice chiama Tagle a presiedere il Sinodo straordinario della famiglia. Nel 2019, gli affida il ruolo di prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli e il primo maggio 2020 lo coopta nel ristrettissimo ordine dei 'cardinali vescovi'.
Il cardinale, 'Chito', come lui stesso si fa chiamare, è certamente un grande comunicatore. Anzi, come è stato definito, "un evangelizzatore attraverso la comunicazione". In diverse lingue: parla filippino, inglese, italiano, spagnolo e francese.
Da anni Tagle collabora con la Jesuit Communication - JesCom - a programmi televisivi e radiofonici in cui si parla di storia, filosofia e di valori cattolici. E poi c'è la musica, tanta musica, liturgica per lo più, con canti in filippino e in inglese, che JesCom diffonde su CD. Una passione per 'Chito', almeno a giudicare da un video del 2018 in cui il cardinale balla in chiesa e che ha avuto decine di migliaia di visualizzazioni in rete.
Rete che il cardinale usa con perizia per promuovere JesCom, con un notevole seguito: oltre 600 mila follower su Facebook. Tagle è considerato un progressista, senza eccessi. Ha più volte preso posizione contro l'aborto, ma criticato la durezza di alcuni verso gay e divorziati. E ha sempre dichiarato la sua vicinanza agli ultimi.
"Spesso mi sento sopraffatto dalle difficoltà e dai dilemmi che devo affrontare come pastore di una grande Diocesi", aveva raccontato qualche anno fa in un'intervista a Comunione e Liberazione. "Mi aiuta andare verso i poveri, verso le periferie esistenziali di cui parla il Papa", aveva detto parlando anche della grande influenza che Francesco ha avuto su di lui: "Mi ha ricordato che il ministero che ci è affidato non è una posizione di onore e privilegio, ma rimane una chiamata, una missione. Siamo servi e rimaniamo servi".
Presto per dire se dovrà 'servire' dal soglio pontificio. Di certo le sue quotazioni sono molto alte. Il sito di scommesse Polymarket lo mette al secondo posto tra i favoriti, con il 23% di possibilità, dietro a Pietro Parolin, che invece è dato al 29%.
Di fronte a tante aspettative e al clamore mediatico attorno a Tagle, la Conferenza episcopale cattolica delle Filippine ha chiesto a tutti di astenersi dal fare campagna per lui. "Non è prudente per il popolo spingere pubblicamente per il cardinale Tagle", ha detto il segretario della Conferenza, Jerome Secillano, su Radio Veritas. Confermando che in fondo a Manila si spera, eccome. "Si potrebbe pensare che il Conclave sia influenzato da forze esterne se e quando il cardinale Tagle dovesse diventare il prossimo Pontefice", ha chiosato.