AGI - Il capo negoziatore del Qatar ha espresso frustrazione per lo stallo nei colloqui per una tregua a Gaza. Un mese dopo la ripresa degli attacchi israeliani sul territorio palestinese e la conclusione senza un accordo per un altro round di negoziati, Mohammed Al-Khulaifi ha dato voce a tutta la propria delusione "per la lentezza, a volte, del processo negoziale".
"Si tratta di una questione urgente. Ci sono vite umane in gioco se questa operazione militare continua giorno dopo giorno", ha detto il funzionario qatariota che, insieme agli Stati Uniti e all'Egitto, ha mediato una tregua a Gaza tra Israele e Hamas, entrata in vigore il 19 gennaio.
Una tregua incompleta e la ripresa dei combattimenti
La fase iniziale della tregua si è conclusa all’inizio di marzo, con le due parti incapaci di concordare i passi successivi. Hamas insiste affinché si tengano negoziati per una seconda fase della tregua, che porti alla fine definitiva della guerra, come delineato nel quadro di gennaio.
Israele, che aveva chiesto una proroga della fase di apertura, ha ripreso gli attacchi aerei e terrestri sulla Striscia di Gaza il 18 marzo, dopo aver bloccato l’arrivo di aiuti.
Gli sforzi del Qatar per rilanciare l’accordo
"Abbiamo lavorato incessantemente negli ultimi giorni per cercare di riunire le parti e rilanciare l’accordo che è stato approvato da entrambe le parti", ha dichiarato il ministro del Qatar. "E manterremo il nostro impegno in questo senso, nonostante le difficoltà".
Tensioni tra Qatar e Israele
Durante il lungo processo di mediazione, il Qatar è stato oggetto di critiche dirette da parte di Israele e del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Almeno due collaboratori di Netanyahu sono sospettati di aver ricevuto pagamenti dal governo del Qatar per promuovere gli interessi di Doha in Israele, il che ha portato a un’indagine penale israeliana.
Accuse e smentite
Il Qatar ha liquidato gli attacchi come una "campagna diffamatoria". All’inizio di marzo, un’indagine dell’agenzia per la sicurezza interna israeliana ha accusato lo stato del Golfo di aver finanziato il potenziamento militare di Hamas proprio prima dell’attacco del 7 ottobre. Il Qatar ha respinto l’accusa definendola "falsa".
"Le critiche prive di contesto, come quelle che continuiamo a sentire dallo stesso Netanyahu, spesso sono solo rumore di fondo", ha detto Al-Khulaifi, che ha anche respinto le accuse mosse dal premier israeliano in un’intervista al canale cristiano evangelico statunitense Daystar di aver promosso "antiamericanismo e antisionismo" nei campus universitari statunitensi.