AGI - Cita Dante e Virgilio. Ricorda Falcone e la partigiana Del Din. E più volte dichiara il suo grande amore per l'Italia. Nei 20 minuti di discorso alle Camere riunite, interrotto da dieci applausi, Re Carlo III ha toccato tutte le corde a lui più care, dalla storia alla cultura, dall'ecologia alla pace. Non senza momenti di autoironia e dichiarazioni d'amore alle due donne della sua vita: la madre Elisabetta II e la moglie Camilla.
Anniversario, umorismo e lingua italiana
Come previsto, Re Carlo III ha esordito nell'Aula di Montecitorio gremita parlando in italiano dallo scranno più alto. Scusandosi subito per possibili errori. "Spero di non stare rovinando la lingua di Dante", ha detto, almeno non "così tanto da non essere più invitato in Italia". Inevitabile la reazione divertita dell'aula. "Sono enormemente onorato... e molto grato al Presidente Mattarella per il suo gentile invito a compiere una visita di Stato in Italia", ha detto più seriamente. Un invito gradito anche da Camilla, tanto più vista la coincidenza: "Questo momento è ancora più speciale per entrambi, dato che oggi ricorre anche il nostro ventesimo anniversario di matrimonio", ha ricordato tra gli applausi. E con umorismo ha aggiunto: "Sono stati i romani a dare ai britannici l'idea di mettere la testa dei re sulle monete, quindi sono loro particolarmente grato".
Valori comuni e sfide globali
C'è molto che lega Carlo e il suo Paese all'Italia "da oltre duemila anni". Intanto il comune impegno "nella difesa dei valori democratici che condividiamo". Valori che sono in pericolo: "Oggi purtroppo l'eco di quei tempi che speravamo relegati alla storia riecheggiano nei nostri continenti". "I nostri paesi sono stati al fianco dell'Ucraina" e "sono fianco a fianco nella NATO". Perché "la pace non può mai essere data per scontata".
Omaggio alla storia condivisa: dalla Resistenza al Risorgimento
Carlo ha elogiato "l'eroismo" della Resistenza in Italia e reso omaggio "al coraggio" della partigiana Paola Del Din, addestrata dallo Special Operations Executive: 80 anni fa, ha ricordato, "si è lanciata con il paracadute per la sua missione a sostegno degli Alleati". Ma ha ricordato anche il sacrificio di tanti soldati britannici: in quella guerra, "più di 45.000 provenienti dalle nazioni del Commonwealth e quasi 30.000 dal Regno Unito" diedero la vita per la liberazione dell'Italia. A loro renderà omaggio domani a Ravenna, insieme al presidente Mattarella. La storia comune ha però radici ben più antiche, come l'epoca Romana, e si è intrecciata anche durante il Risorgimento, citando la "Garibaldimania" a Londra per Garibaldi e il tempo trascorso Oltremanica da Cavour e Mazzini.
Legami culturali, scientifici ed ecologici
E poi la cultura e la scienza: dal genio di Marconi all'amore di Shakespeare per l'Italia, fino alle influenze contemporanee. Il Re è rimasto colpito dalla visita all'ex Mattatoio di Roma, sede dell'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico. Ha poi ironizzato sull'influenza italiana: "Dobbiamo molto alla vostra influenza su ciò che indossiamo, beviamo e mangiamo. Spero solo che ci perdonerete per aver occasionalmente corrotto la vostra meravigliosa cucina!". Anche sull'ecologia, tema caro al Re, l'Italia è stata d'ispirazione: "Forse il più grande poeta di Roma, Virgilio, padre dell'agricoltura sostenibile, comprese profondamente il rispetto che si doveva alla natura".
Ricordi e affetto
Tutto questo ha alimentato la fascinazione di Carlo per l'Italia (visitata 18 volte ufficialmente). Un amore per Toscana e Tuscia condiviso con la madre, Elisabetta II. "L'Italia sarà sempre nel mio cuore", ha scandito, ricordando come la Regina non dimenticò mai il suo compleanno a Tivoli nel 1951 o la visita a Capaci nel 1992, pochi giorni dopo la strage in cui morì "il vostro leggendario procuratore antimafia Giovanni Falcone", primo capo di Stato a farlo.
Riaffermare l'amicizia tra Regno Unito e Italia
Dunque, "sono qui oggi con un unico scopo: riaffermare la profonda amicizia tra il Regno Unito e l'Italia, e impegnarmi a fare tutto ciò che è in mio potere per rafforzarla". Amicizia testimoniata dal benvenuto del presidente Mattarella (che questa sera lo ospiterà per una cena di Stato) e dal colloquio con la premier Giorgia Meloni a Villa Pamphilj.
A riveder le stelle
Il cammino non è privo di incognite. "Siamo fiduciosi che - quali che siano le sfide [...] - le supereremo insieme. E quando l'avremo fatto, potremo citare Dante e dire: 'E quindi uscimmo a riveder le stelle'", ha chiuso il suo discorso Carlo, con l'Aula tutta in piedi a rendere omaggio al primo sovrano britannico mai chiamato a parlare a Montecitorio.