AGI - "Questo è un momento spartiacque per l'Europa e per l'Ucraina come parte della nostra famiglia europea. L'Europa affronta un pericolo chiaro e presente, e quindi l'Europa deve essere in grado di proteggersi, di difendersi, così come dobbiamo mettere l'Ucraina in una posizione per proteggersi e spingere per una pace duratura e giusta. Vogliamo una pace con la forza, ed è per questo che oggi presento ai leader il piano di riarmo dell'Europa". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in punto stampa congiunto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, mentre a Bruxelles è in corso il vertice straordinario Ue sulla difesa.
"Il piano di riarmo prevede fino a 800 miliardi di euro per investimenti nella difesa. Offre agli Stati membri uno spazio fiscale per investire nella difesa. Offre agli Stati membri la possibilità di investire nell'industria della difesa ucraina o di procurarsi capacità militari che vanno direttamente all'Ucraina. Quindi è a vantaggio del riarmo dell'Europa, del riarmo dell'Unione europea, ma anche dell'armamento dell'Ucraina nella sua lotta esistenziale per la sua sovranità e integrità territoriale. Quindi oggi, Volodymyr, grazie per essere qui. È un momento molto importante per dimostrare che siamo al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario", ha aggiunto.
Intanto la Russia ha criticato aspramente il presidente francese, Emmanuel macron, il quale ha annunciato l'intenzione di "aprire una discussione strategica" sulla protezione dell'Europa con l'arsenale nucleare francese.
Il Cremlino, Macron vuole che la guerra continui
Il Cremlino ha denunciato che il discorso di Macron dimostra che la Francia "vuole che la guerra continui". "Questo dà la sensazione che la Francia voglia che la guerra continui", ha affermato il portavoce Dmitri Peskov durante un briefing con la stampa in cui ha definito il discorso di capo dell'Eliseo come "molto conflittuale" nei confronti della Russia.
Lavrov, la retorica nucleare di Macron è una minaccia per la Russia
"La retorica nucleare del presidente francese Emmanuel Macron è una minaccia per la Russia", ha commentato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, secondo quanto riporta Ria Novosti. "Certo, questa è una minaccia per la Russia. Se ci considera una minaccia, convoca una riunione dei capi di stato maggiore dei paesi europei e della Gran Bretagna, dice che è necessario usare armi nucleari, si prepara a usare armi nucleari contro la Russia, questa è ovviamente una minaccia", ha detto il capo della diplomazia russa, rispondendo a una domanda dei giornalisti.
Lavrov, Macron come Napoleone e Hitler, ma "meno elegante"
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha paragonato le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron alle parole di Hitler e Napoleone. "A differenza dei suoi predecessori, Napoleone e Hitler, che volevano anch'essi combattere la Russia, Macron non si sta comportando con molta eleganza", ha osservato il capo del ministero degli Esteri russo in una conferenza stampa citato dalla Tass. Napoleone e Hitler, ha ricordato Lavrov, "hanno detto direttamente: 'Dobbiamo conquistare la Russia, dobbiamo sconfiggere la Russia'. E Macron, a quanto pare, vuole la stessa cosa, ma per qualche ragione sostiene che dobbiamo combattere la Russia perché crea una minaccia per la Francia e l'Europa". Il capo della diplomazia russa ha poi definito "stupide" le dichiarazioni secondo cui la Russia sta preparando una guerra contro l'Europa e la Francia. Il presidente Vladimir Putin, ha aggiunto Lavrov, "si è ripetutamente espresso, definendo tali pensieri deliranti e senza senso".
Tajani, impossibile garantire la sicurezza senza gli Usa
"Mi pare assolutamente impossibile pensare di garantire la sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa senza un solido rapporto transatlantico, senza la Nato. È fondamentale, l'abbiamo detto fin dal inizio, che senza gli Stati Uniti non si può fare". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al pre-vertice del Ppe. "Detto questo significa anche che noi dobbiamo fare la nostra parte, cioè spendere più per la nostra sicurezza. Sicurezza non è la guerra, significa anche la sicurezza delle nostre strade, dei nostri concittadini che vivono ogni giorno, magari correndo dei rischi. Significa molto, non bisogna semplificare. Sicurezza è qualcosa di molto più ampio della guerra. Nessuno vuole la guerra", ha aggiunto.