AGI - Non è solo il bando dell'amministrazione Biden a mettere a repentaglio il futuro di TikTok. La piattaforma cinese spera di tornare online negli Stati Uniti e disponibile sugli store di Apple e Google non appena Donald Trump manterrà la promessa di occuparsi della questione, ma un post di Elon Musk su X getta un'ombra nera sull'ottimismo di ByteDance. Al messaggio di un utente che suggerisce di riportare in vita l'app Vine, il miliardario risponde "ci stiamo lavorando".
Poche parole, senza alcuna ironia apparente, che potrebbe aver fatto venire i brividi al management di TikTok. Ma che cosa è Vine e perché potrebbe essere la pietra tombale sulle speranze della app cinese e dei milioni di utilizzatori statunitensi?
I video sono il veicolo dominante di consumo di contenuti. YouTube, Instagram, Snapchat e molte altre app ne forniscono un flusso pressoché infinito e inarrestabile. Ma mentre i video lunghi non sono una novità, quelli brevi sono un fenomeno più recente e uno dei primi grandi protagonisti fu una app nota come Vine che permetteva di creare clip di sei secondi che sfidavano gli utenti a essere creativi.
Il libello di engagement era altissimo perché si potevano guardare centinaia di video in pochissimo tempo.
Vine chiuse i battenti dopo otto anni di attività, rimasta a secco di pubblicità drenata da piattaforme concorrenti come Instagram che investivano in contenuti video un po' più lunghi, ma che mantenevano la stessa idea di base. A capitalizzare davvero la rivoluzione dei video brevi è stata poi TikTok e tutti gli altri, soprattutto Meta, si sono trovati a inseguire i la rivoluzione cinese.
Il vantaggio di cui gode Musk è che Vine è già di proprietà di X: nel 2012, quando ancora si chiamava Twitter e al timone c'era Dick Costolo, la società acquisì la app un anno prima che andasse online.
Da anni si parla si una sua 'resurrezione' e il recente post di Musk sembra dare un'accelerazione ai tempi. Il miliardario aveva già chiesto ai suoi follower se fossero interessati a una rinascita di Vine ottenendo risposte entusiastiche. Il processo dovrebbe essere lo stesso che ha portato Instagram a integrare Reels. Resta l'incognita se Vine sarebbe davvero in grado di emergere in mezzo alla forte concorrenza.