AGI. - Il nuovo governo francese, finalmente nominato due mesi e mezzo dopo le elezioni, presenta una serie di volti nuovi, tutti accomunati dalla stessa caratteristica: è improbabile che si candidino alle elezioni presidenziali del 2027. Tre su quattro delle principali cariche dello Stato hanno nuovi ministri, e il governo del primo ministro Michel Barnier ha un'inclinazione decisamente piu' a destra rispetto a quello del suo predecessore Gabriel Attal.
Nessuno dei ministri nominati è "presidenziabile", cioè che si possa candidare alle elezioni presidenziali del 2027, dove il presidente Emmanuel Macron non può chorrere per terzo mandato. Tra i candidati dichiarati e i possibili contendenti in quella corsa ci sono l'ex premier Edouard Philippe, il ministro degli Interni uscente Gerald Darmanin e il capo della destra in Parlamento, Laurent Wauquiez. Tutti sono ora saldamente fuori dal gabinetto.
IL MINISTRO DEGLI ESTERI - JEAN-NOEL BARROT
Barrot, 41 anni appena compiuti, ha avuto una rapida ascesa da incarichi governativi minori come ministro degli Affari digitali e, piu' recentemente, ministro dell'Europa, fino a raggiungere una delle posizioni chiave della diplomazia europea. In un contesto di crisi internazionale, Barrot ha il compito immane di ridare peso al ministero degli Esteri francese dalla sua sede sul Quai d'Orsay a Parigi, dopo i mandati relativamente brevi dei suoi predecessori Catherine Colonna e Stephane Sejourne. Figlio dell'ex ministro e vicepresidente della Commissione europea Jacques Barrot, dovra' anche fare i conti con il fatto che Macron considera la politica estera come un proprio dominio. Spesso lancia iniziative dall'Eliseo senza passare dal Quai.
Studente del MIT negli Stati Uniti, Barrot si è ben comportato nelle apparizioni televisive. Ha adottato una linea dura nei confronti delle interferenze straniere e della disinformazione, in particolare incolpando la Russia per il panico che ha colpito la Francia lo scorso anno a causa delle cimici dei letti.
MINISTRO DELL'EUROPA - BENJAMIN HADDAD
Sotto Barrot, Benjamin Haddad assume la carica di ministro dell'Europa. è un ex direttore del think tank statunitense Consiglio Atlantico, ben noto a Bruxelles e Washington.
MINISTRO DELL'INTERNO BRUNO RETAILLEAU
Attuale capo dei Repubblicani di destra (LR) al Senato della Camera alta, Bruno Retailleau è un conservatore sociale che potrebbe avere qualche attrito con il centrista Macron e i suoi alleati. Sempre vestito in modo elegante, cattolico praticante, 63 anni, porta avanti la sua politica secondo il credo dei tre valori di "ordine", "autorita'" e "fermezza".
Questi saranno messi alla prova quando assumera' un ministero che supervisiona la polizia francese, è responsabile della sicurezza a fronte di un elevato rischio di attentati e si occupera' della controversa questione dell'immigrazione. Si è opposto non solo ai matrimoni gay, ma anche all'iscrizione del diritto all'aborto nella Costituzione francese, una mossa sostenuta da Macron. "Non sara' in carica per essere un centrista, questo è certo", ha detto di Retailleau uno degli amici politici di Macron, che ha rifiutato di essere nominato. Nella sua casa nella regione natale della Vandea, Retailleau alleva pecore, galline e un asino.
IL MINISTRO DELLA DIFESA - SEBASTIEN LECORNU
Lecornu è l'unico ministro chiave rimasto dal precedente governo, il che dimostra l'importanza del suo incarico nel terzo anno di invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Ma riflette anche la stima di Macron per il 38enne. "è leale, ma non mettera' in ombra Macron. E il suo lavoro alla Difesa è stato buono", ha detto una fonte vicina al governo che ha chiesto di non essere nominata. Politico di carriera, Lecornu ha iniziato come assistente parlamentare a soli 19 anni. Ha lavorato con determinazione per mantenere l'assistenza all'Ucraina, pur rimanendo accuratamente nell'ombra con apparizioni relativamente poco frequenti sui media.
IL MINISTRO DELL'ECONOMIA - ANTOINE ARMAND
Se l'ascesa di Barrot è stata fulminea, quella di Armand è di proporzioni interplanetarie. A soli 33 anni, è presidente della commissione economica del Parlamento e ora deve affrontare le enormi carenze di bilancio della Francia. Si occupa di un vasto super ministero sul Quai de Bercy, affacciato sulla Senna, nella parte orientale di Parigi, che da quando Macron è salito al potere è stato dominato dal ministro uscente Bruno Le Maire. Armand veste i panni di "BLM", che dominava Bercy ed era onnipresente nell'etere, trovando anche il tempo di scrivere diversi libri, tra cui un romanzo con un passaggio erotico che ha fatto impazzire Internet.