AGI - Sarà la crisi in Medio Oriente il tema principale all'ordine del giorno della ministeriale degli Esteri del G7 che comincia oggi a Capri e si conclude venerdì. La ministeriale cade in un momento di particolare tensione, dopo l'attacco sabato dell'Iran a Israele, nel timore di una reazione israeliana, il dramma della guerra a Gaza e degli ostaggi nelle mani di Hamas, e il dossier 'Mar Rosso' che ostacola i traffici mondiali. Il governo italiano ribadisce da giorni gli appelli alla de-escalation e alla moderazione, un appello rivolto a entrambi i fronti. Oggi il vicepremier, Antonio Tajani, che ieri ha incontrato a Roma gli ambasciatori della Lega Araba e dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica, ha assicurato che il G7 a guida italiana ha intenzione, anzi "ha il compito di lavorare per la pace". "Il governo è impegnato in uno sforzo a tutto tondo per raggiungere questo obiettivo", ha ribadito, e si è detto ottimista: "Siamo certi che la riunione di Capri darà un importante contributo". Ne discutera' a porte chiuse con il segretario di Stato americano, Antony Blinken; e la responsabile degli Affari Esteri della Germania, Annalena Baerbock; del Canada, Me'lanie Joly; quella del Quai d'Orsay, Caterina Colonna; del Giappone, Yoshifumi Tsuge, e del Regno Unito, David Cameron. L'obiettivo dichiarato del governo è quello di rafforzare il ruolo del G7 come luogo di dialogo delle democrazie liberali e di composizione delle crisi che mai come ora sconvolgono il mondo.
A questo proposito, per la crisi in Medio Oriente, oltre ad affrontare il tema della crisi umanitaria a Gaza e quella degli ostaggi, il tentativo sarà quello di rilanciare un processo politico per la soluzione 'due popoli due Stati'. Tajani, che nel tardo pomeriggio accoglierà le delegazioni, oggi dovrebbe anche avere un 'faccia-a-facca' con il capo della diplomazia americana, Antony Blinken. La riunione sarà anche l'occasione di confrontarsi sulla risposta all'aggressione russa all'Ucraina: non a caso, per discuterne, Tajani ha invitato a Capri il collega ucraino, Dmytro Kuleba, e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Il sostegno all'Ucraina non si discute, anche in questo caso si cercherà di definire un percorso che, oltre a dare pieno supporto politico, finanziario e militare a Kiev, possa portare a "una pace giusta e duratura". Nel quadro poi della forte attenzione per l'Africa, il continente da cui partono i flussi migratori verso l'Europa e per il quale il governo ha lanciato il Piano Mattei, a una sessione dei lavori è stato invitato anche il ministro degli Esteri della Mauritania, Mohamed Salem Ould Merzoug, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Unione Africana; e il focus principale della sessione sarà il rafforzamento del partenariato del G7 con il Continente.
I ministri del G7 discuteranno anche della stabilita' dell'Indo-Pacifico, la regione che registra la crescente minaccia cinese alla indipendenza di Taiwan e che pero' è prioritaria per gli equilibri politici e per il commercio mondiale; e di grandi temi globali come la connettività infrastrutturale, la sicurezza cibernetica, l'Intelligenza Artificiale e la lotta alla disinformazione. Blinken ha anticipato che, oltre ai temi citati, ha particolare interesse alla stabilizzazione di Haiti e ad approfondire "temi di reciproco interesse" come la lotta al cambiamento climatico. I lavori veri e propri cominceranno domani mattina, al Grand Hotel Quisisana, nel centro di Capri, a due passi dalla 'piazzetta', salotto dell'isola, e si concluderanno venerdì con la conferenza stampa finale di Tajani. Per l'occasione l'isola-gioiello, icona delle bellezze italiane, è blindata.