Israele in rivolta con uno sciopero storico

Israele in rivolta con uno sciopero storico

Si fermano i trasporti, con gli aerei a terra. Fermo anche il sistema sanitario dopo l'annuncio dell'Histadrut, il potente sindacato laburista, e scuole aziende stanno chiudendo. Si mobilitano pullman e auto private per portare più persone alla manifestazione in programma questo pomeriggio a Gerusalemme

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© AFP -

AGI - Per fermare la riforma della giustizia in Israele si prepara "uno sciopero storico". Lo annuncia il segretario generale dell'Histadrut, il potente sindacato laburista, Arnon Bar-David. In tutto il Paese si sono scatenate violente proteste della popolazione. "Occorre chiudere il Paese, c'è un limite a quanto puoi stare a guardare", ha detto Bar-David. 

Si sono fermati i decolli degli aerei dall'aeroporto internazionale Ben Gurion, a Tel Aviv, per fermare "la follia" del governo che vorrebbe una controversa riforma della giustizia. "Ho ordinato l'immediato stop dei decolli", ha detto Pinchas Idan, il capo dei sindacalisti aeorportuali.

Lo sciopero generale convocato in Israele coinvolge anche il sistema sanitario: il sindacato dei medici israeliani ha annunciato il congelamento immediato del sistema, fino a quando non sarà annunciata la sospensione della e contestatissima riforma giudiziaria.

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Ed è prevista una mega manifestazione nel primo pomeriggio a Gerusalemme, all'esterno della Knesset, dove lo slargo antistante si va già riempiendo di manifestanti che, sventolando la bandiera israeliana, protestano per la riforma della giustizia. In queste ore, riferiscono i quotidiani locali, vengono anche organizzati in tutto il Paese i pullman per trasportare i manifestanti. Oltre ai bus, il tam-tam che corre sul web incoraggia i proprietari di auto a caricare il maggior numero di autostoppisti. Lo slogan è "Riempite le vostre auto".

Hanno chiuso o stanno chiudendo aziende, ma anche asili e i campi scuola diurni. Le scuole terminano oggi per la pausa pasquale, ma molti bambini piccoli erano pronti a trasferirsi nelle strutture alternative gestite dalle autorità locali. Anche i grandi centri commerciali privati chiuderanno i battenti da mezzogiorno.