Manuale di sopravvivenza su Twitter nell'era Musk

Manuale di sopravvivenza su Twitter nell'era Musk

Molti utenti segnalano problemi nelle funzioni di sicurezza. Come creare una strategia di uscita e proteggere la propria privacy. Secondo il Times la prima regola da seguire è diversificare l'uso delle piattaforme social

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© UTKU UCRAK / ANADOLU AGENCY / ANADOLU AGENCY VIA AFP - Elon Musk

AGI - Le turbolenze del mondo Twitter, dopo l’ingresso di Elon Musk, hanno creato il caos. “Più della metà dei dipendenti di Twitter è stata licenziata o s’è dimessa. Il sistema di verifica è quasi inutile mentre alcuni utenti hanno segnalato problemi con le funzioni di sicurezza”, segnala il New York Times, ciò che costituisce un problema per chi ha un account social. Che fare, in questi casi? 

“Sfortunatamente, non esiste una risposta semplice”, analizza il quotidiano della ottava Avenue, “ma il caso in sé offre l'opportunità di imparare come avere relazioni più sane con le piattaforme social in modo da non dipendere da nessuna di esse”.

Cosa sta succedendo su Twitter

Intanto, per prima cosa è importante capire “cosa sta succedendo su Twitter”, perché le sue turbolenze, inclusa “l'improvvisa mancanza di capi della sicurezza informatica e di molti moderatori, causeranno l'interruzione del funzionamento di parti del sito e, nel peggiore dei casi, che le falle potrebbero portare alla compromissione degli account”.

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© CELAL GUNES / ANADOLU AGENCY / ANADOLU AGENCY VIA AFP
Twitter, Musk

Che fare, allora? Uscire, non uscire? Disattivare l’account oppure no? Secondo il Times, “la disattivazione di un account Twitter comporta anche dei rischi perché un imitatore potrebbe manipolare più facilmente i follower di una persona” inoltre “coloro che hanno già lasciato Twitter si sono presto resi conto che non esiste una vera alternativa”.

Mastodon non lo è, anche perché “difficile da configurare”, Reddit “non è nel cuore delle tematiche di discussione”, LinkedIn “è incentrato sul lavoro”, Pinterest “sugli hobby”, TikTok “sui video” e Facebook di Meta “al momento ha i suoi non piccoli problemi”. Quindi?

Come eliminare informazioni sensibili

Osserva in proposito il Times: “Eppure c'è un lato positivo. La tumultuosa situazione di Twitter, secondo molti esperti consultati dal quotidiano “può servire da modello con lezioni preziose per tutti, inclusi tweeter occasionali e celebrità, su come navigare in sicurezza su qualsiasi social network”.

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Twitter

La prima lezione è quella di “avere sempre una strategia d’uscita - un piano su cosa fare con dati e contatti - nel caso in cui le cose vadano male”. La lezione numero 2 è, invece, “evitare d’investire troppo tempo ed energie su qualsiasi sito di social media, proteggersi pubblicando su più piattaforme che soddisfano le proprie esigenze”.

Secondo i consigli del Times, punto primo si deve “pianificare una strategia di uscita” estraendo i propri dati, comprese vecchie foto e riflessioni, nel caso in cui qualcosa cambi: si possono intraprendere azioni “come l'eliminazione di informazioni sensibili, come i messaggi diretti” ma se si elimina un messaggio diretto, “scomparirà solo dalla propria parte” mentre “anche le altre persone nella conversazione devono eliminarlo” così “una volta che tutte le parti coinvolte avranno eliminato la conversazione, Twitter dovrebbe eliminarla definitivamente dai suoi server entro circa 10 giorni”.

In ogni caso, qualunque cosa si decida, si deve “resistere alla tentazione di disattivare l’account Twitter”, si consiglia mentre un'altra parte strategia di uscita “dovrebbe comprendere un piano per portare con sé i propri follower”. Altro modo per non esser troppo coinvolti in un social alla Twitter “è avere una presenza attiva su più piattaforme”, ma altra chance è di “lasciar perdere”, lasciarsi andare e andarsene proprio, che è “una lezione preziosa che possiamo applicare a qualsiasi social network”, come consiglia la professoressa Papacharissi, docente di comunicazione, per la quale l’importante è tenere presente che “se le persone lasciano Twitter, quello è un problema di Twitter”, non nostro…