Il tweet dell'ambasciatore Usa che ha scatenato le reazioni degli utenti cinesi

Il tweet dell'ambasciatore Usa che ha scatenato le reazioni degli utenti cinesi

Nicholas Burns ha allegato una sua foto mentre è in coda, come tanti altri, per il tampone a Shanghai

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© Twitter -

AGI - Un tweet dell'ambasciatore statunitense in Cina, Nicholas Burns, a cui è allegata una sua foto mentre è in coda, come tanti altri, per il tampone a Shanghai, fa emergere la rabbia degli utenti cinesi di Twitter - oscurato dalla censura in Cina - sia per le politiche anti-pandemiche che per le violazioni dei diritti umani ai danni degli uiguri, denunciate nel rapporto dell'Onu pubblicato ieri e respinto da Pechino come una "fabbricazione" degli Stati Uniti e dell'Occidente.

Al tweet di Burns sono seguite, tra le altre, le reazioni di utenti cinesi che mostrano bambini con la mascherina in coda per il tampone e un link al servizio in cinese della Bbc che tratta, appunto, del rapporto Onu sulle violazioni ai diritti umani nello Xinjiang.

Molte altre immagini riprese da utenti, e spesso impossibili da verificare in maniera indipendente, vengono postate ed esibiscono un profilo da attivisti, artisti o, più generalmente, osservatori della scena sociale e politica e cinese. E il caleidoscopio di reazioni, al netto delle provocazioni dei troll, oscilla tra la rabbia verso la leadership cinese e quello che potrebbe essere interpretato come un velato richiamo agli Stati Uniti a essere più incisivi nella politica verso la Cina sui temi importanti. Un utente riposta un commento di un certo Jay Yates, che si presenta come "artista che ama la libertà", e che scrive che "il Paese è stato distrutto dal Partito Comunista".

Al tweet sono legate immagini di tamponi effettuati a bambini piccoli e di quelli che appaiono come addetti sanitari in tuta bianca dall'aspetto vagamente alieno e inquietante. Un altro utente, @ZhanYing6719, parla di una suocera e di un nipote morti di stenti durante un lockdown nella metropoli di Chongqing, Cina sud-occidentale, e allega il video di un assembramento di persone di fronte a un palazzo di fronte al quale staziona un'auto della polizia.

"Penso che questa dinastia Qing stia per finire", scrive un altro utente, identificato come @lidangzzz, proponendo implicitamente un paragone tra l'attuale leadership cinese e l'ultima dinastia che ha retto il Celeste Impero, prima della dissoluzione. C'è anche chi, piu' sottilmente, usa il sarcasmo, arma che non piace a Pechino, soprattutto se prende di mira il presidente cinese, Xi Jinping. Un utente mostra un breve video che ritrae una tazza di cappuccino con in cima un dolce gelatinoso a forma di Winnie The Pooh che dorme beato: con un cucchiaino l'autore del video cerca di "svegliare", ovviamente senza riuscirci, il simpatico orsacchiotto spesso paragonato allo stesso Xi per le morbide fattezze, con movimenti via via più energici.

A preoccupare è, ovviamente, anche il lockdown imposto oggi a Chengdu, metropoli della provincia sud-occidentale del Sichuan, per i 21 milioni di abitanti della città. "È troppo tardi per fare scorte di verdure ora, e il prezzo di verdure e carne è alle stelle a Chengdu", scrive un utente più concreto, riportando post ripresi da altri account Weibo, il social network più popolare in Cina e controllato dalla censura. Anche a comprarle on line, gli fa eco un altro utente, @bridgeduan, "il prezzo delle verdure è troppo alto".

L'utente posta un video da WeChat sugli assembramenti a un mercato all'aperto in una località del Sichuan, Jianyang, vicino a Chengdu. Tra i commenti si registra anche un intervento dell'ex segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, e c'è anche chi posta un video dell'emittente giapponese Nippon Tv dedicato a una studentessa cinese dell'Università di Tokyo che spera di guadagnare soldi a sufficienza per aiutare la sua famiglia. Un altro account associato a quello che si presenta come un professionista, infine, dà consigli ai cinesi. Eccone alcuni: non comprate case per i prossimi tre anni, non cambiate lavoro, non fate spese eccessive, mantenete un basso profilo e - soprattutto, verrebbe da dire - "non vi ammalate".