Putin è disposto a negoziare sulla crisi Ucraina
L'annuncio del Cremlino è venuto dopo la decisione di Washington di spostare l'ambasciata Usa da Kiev a Leopoli e la denuncia da parte di Blinken di una "drammatica accelerazione nell'ammassarsi delle forze russe" al confine

© EyePress News / EyePress via AFP
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Un carro armato russo impegnato in un'esercitazione
AGI - Lo spostamento dell'ambasciata Usa in Ucraina da Kiev a Leopoli imprime la retromarcia a una giornata che è stata caratterizzata da spiragli diplomatici positivi sul tracciato di una de-escalation.
La decisione prudenziale di muovere la sede diplomatica è coincisa con la dichiarazione del segretario di Stato, Antony Blinken, di una "drammatica accelerazione nell'ammassarsi delle forze russe" al confine, ribadita dal Pentagono e dal portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, secondo cui non vi sono segnali di de-escalation militare sul fronte russo. E Washington ribadisce che una invasione sarebbe possibile "in qualsiasi momento".
Eppure, lo stesso Blinken ha sottolineato che gli sforzi per una soluzione diplomatica da parte americana continuano, come è stato ribadito anche al termine della telefonata tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il premier britannico Boris Johnson. Per entrambi, c'è ancora "spazio per la diplomazia".
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23:32
Mosca, "se l'Italia vuole la pace, si opponga alle sanzioni alla Russia"
"Quando c'è il voto sulle sanzioni nei confronti della Federazione russa, l'Italia può imporre un veto". Lo ha detto Maria Zakharova, la portavoce del ministero degli Esteri russo, che intervistata su 'Quarta Repubblica', su Rete 4 ha risposto alla domanda su cosa possa fare l'Italia nell'attuale crisi.
"L'Italia è membro della Nato, ha una voce, un voto e tutti i membri della Nato hanno pari valore: l'Italia ha un voto che pesa quanto quello degli altri. A un certo punto potete dire 'basta, smettetela'. Perché voi volete la pace, volete il gas, volete investimenti reciproci, volete che i turisti russi vengano in Italia". -
22:55
Il Cremlino: Putin è disposto a negoziare
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha assicurato che il presidente russo Vladimir Putin è "disposto a negoziare" e aggiunto che la crisi ucraina è solo una parte delle più ampie preoccupazioni relative alla sicurezza che nutre la Russia. "Il presidente Putin ha sempre chiesto negoziati e diplomazia", ha detto Peskov alla Cnn. "E l'Ucraina è solo una parte del problema, è una parte del più grande problema delle garanzie di sicurezza per la Russia e ovviamente il presidente Putin è disposto a negoziare".
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto a Putin di aver visto una "possibilità" di dialogo diplomatico con l'Occidente sulle preoccupazioni per la sicurezza della Russia e aveva raccomando che tali sforzi continuino.
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21:17
Biden e Johnson, "L'Ue riduca la dipendenza da gas russo"
Il presidente Usa, Joe Biden, e il premier britannico, Boris Johnson, hanno convenuto nel loro colloquio telefonico sulla crisi ucraina che vi è "la necessità per gli europei di ridurre la loro dipendenza dal gas russo". Lo riferisce il portavoce di Johnson. "Questa misura - hanno osservato i due leader - andrebbe a colpire, più di qualsiasi altra, il cuore degli interessi strategici della Russia".
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21:09
Biden e Johnson, "Dall'attacco danni per la Russia e per il mondo"
Il presidente Usa, Joe Biden, e il premier britannico, Boris Johnson, hanno ribadito nel loro colloquio telefonico che una incursione russa in Ucraina "causerebbe una crisi prolungata per la Russia con gravi danni sia per la Russia che per il mondo".
Johnson e Biden hanno quindi sottolineato la necessità per gli occidentali di "restare uniti di fornte alle minacce russe, soprattutto imponendo una serie importante di sanzioni in caso di escalation" con una aggressione da parte russa. -
21:08
"L'intelligence esclude l'attacco il 16 o il 17"
Le agenzie di sicurezza ucraine non vedono all'orizzonte nell'immediato, il 16 o il 17 febbraio, un'invasione da parte della Russia: lo ha dichiarato il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale (Oleksiy Danilov. "Siamo consapevoli dei rischi esistenti nel territorio del nostro Paese. Ma la situazione è assolutamente sotto controllo; e inoltre, allo stato attuale, non vediamo che possa esserci un attacco su larga scala da parte della Federazione Russa né il 16 né il 17. Non lo stiamo vedendo", ha detto Danilov ai giornalisti.
Danilov ha inoltre invitato "ad abbassare i toni" perche' la destabilizzazione -ha osservato- e' nell'interesse del nemico. -
21:00
Colpo di freno Usa a una giornata incoraggiante
La decisione prudenziale di muovere la sede diplomatica è coincisa con la dichiarazione del segretario di Stato, Antony Blinken, di una "drammatica accelerazione nell'ammassarsi delle forze russe" al confine, ribadita dal Pentagono e dal portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, secondo cui non vi sono segnali di de-escalation militare sul fronte russo. E Washington ribadisce che una invasione sarebbe possibile "in qualsiasi momento".
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20:53
Biden e Jonhson: "C'è ancora spazio per diplomazia"
Nel loro colloquio telefonico, il presidente Usa, Joe Biden, e il premier britannico, Boris Johnson, hanno convenuto che nella crisi ucraina "resta una opportunita' fondamentale per la diplomazia".
"Il primo ministro e il presidente Biden si sono aggiornati sui recenti colloqui che hanno avuto con i loro colleghi leader mondiali e hanno convenuto che resta una opportunità fondamentale per la diplomazia e per avere una rinuncia della Russia alle sue minacce all'Ucraina", ha reso noto il portavoce di Johnson al termine della conversazione telefonica fra i due leader. -
20:51
Usa: "Nessun segno concreto di de-escalation"
Gli Stati Uniti non vedono "alcun segnale concreto di de-escalation" al confine russo-ucraino: lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price.
"E' molto probabile, forse più che mai, che la Russia decida di avviare un'azione militare, perché nuove truppe russe continuano ad arrivare al confine ucraino". "Un'invasione, come abbiamo detto, potrebbe iniziare in qualsiasi momento". -
20:50
Usa, "Putin non ha preso la decisione finale"
Il Pentagono non ritiene sia stata "presa la decisione finale" a Mosca dell'attacco all'Ucraina: lo ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby.
Kirby ha aggiunto comunque che un'invasione russa potrebbe avvenire prima della fine delle Olimpiadi invernali, "forse anche questa settimana". -
20:35
Blinken, "Drammatica accelerazione delle truppe russe"
Gli Stati Uniti stanno chiudendo l'ambasciata americana a Kiev e "trasferendo temporaneamente" il piccolo numero di diplomatici rimasto in Ucraina a Leopoli per via "della drammatica accelerazione nell'ammassarsi delle forze russe": lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che ha invitato "vivamente" tutti i cittadini statunitensi rimasti in Ucraina a lasciare immediatamente il Paese.
Blinken, che ha reso noto che l'ambasciata americana a Kiev ha "trasferito temporaneamente" il piccolo numero di diplomatici rimasto in Ucraina a Leopoli, ha ribadito che rimane immutato "l'impegno per la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina" e che continuano gli sforzi dell'amministrazione Usa "per raggiungere una soluzione diplomatica".
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20:19
Francia: "Ci sono gli elementi per l'invasione ma Putin non ha deciso"
Ci sono "tutti gli elementi" per una "massiccia offensiva" della Russia in Ucraina: lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, in una intervista a France 5. Tuttavia, ha sottolineato il capo della diplomazia francese, "a oggi nulla indica" che il presidente russo, Vladimir Putin, abbia preso la decisione di invadere l'Ucraina.
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20:11
Chiusa l'ambasciata Usa a Kiev, spostata a Leopoli
Il Dipartimento di Stato Usa ha reso noto che sposta tutto il personale rimanente dell'ambasciata in Ucraina da Kiev a Leopoli, nel settore occidentale del Paese. Secondo il Wall Street Journal, ai diplomatici che erano rimasti in loco e' stato ordinata la distruzione delle apparecchiature informatiche.
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19:56
Zelensky: "L'attacco il 16 febbraio? Sarà il Giorno dell'Unità nazionale"
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato il 16 febbraio Giorno dell'Unità Nazionale. "Ci è stato detto che il 16 febbraio sarà il giorno dell'attacco (da parte della Russia, ndr). Noi lo dichiariamo, dunque, Giorno dell'Unita'", ha affermato Zelensky in un video rivolto ai suoi concittadini.
"Ho già firmato il decreto", ha spiegato Zelensky aggiungendo che "quel giorno innalzeremo la bandiera nazionale e dimostreremo la nostra unita' al mondo".
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19:46
Gentiloni: "Prepariamo le sanzioni; speriamo di non usarle"
"E' difficile fare previsioni, ci auguriamo che la diplomazia ottenga i risultati che sta cercando e al tempo stesso lavoriamo per preparare dal punto di vista delle sanzioni una risposta che speriamo di non dover dare". Lo ha dichiarato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo a una domanda sulla crisi tra Russia e Ucraina a margine della plenaria a Strasburgo.
Alla domanda sulla preparazione dell'Europa a un eventuale shock energetico, Gentiloni ha spiegato: "Credo sia inutile fare scenari oggi. La parola è alla diplomazia ed eventualmente preparare risposte comuni tra gli alleati".
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18:41
Kiev, "Rinuncia alla Nato? Il percorso di adesione non cambia"
"Il corso strategico dell'Ucraina sull'adesione alla Nato rimane invariato": lo puntualizza, in un tweet, il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, in un giorno in cui è affiorata la possibilita' che l'Ucraina potrebbe rinunciare ad aderire alla Nato per scongiurare una guerra con la Russia.
"E' sancito dalla nostra Costituzione e dalla nostra strategia di politica estera nazionale, sostenuta da una crescente maggioranza di ucraini", ricorda il ministro. "Spetta solo all'Ucraina e a trenta alleati della Nato decidere sulla questione dell'adesione".
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18:28
L'ambasciatore russo all'Ue, diritto al "contrattacco" se provocati
L'ambasciatore russo presso l'Unione europea, Vladimir Chizhov, ha difeso il diritto del Cremlino di lanciare un "contrattacco" in Ucraina in risposta a una possibile provocazione. "Non invaderemo l'Ucraina a meno che non saremo provocati a farlo", ha detto al quotidiano britannico Guardian il diplomatico, che rappresenta Mosca a Bruxelles dal 2005.
"Se gli ucraini lanciano un attacco contro la Russia, nessuno dovrebbe sorprendersi se reagiamo; o se cominciano a uccidere palesemente cittadini russi ovunque, nel Donbas o chissadove". Parole che certo non contribuiscono a smorzare i timori di un attacco russo all'Ucraina; negli ultimi giorni, infatti, gli Stati Uniti hanno avvertito che la Russia potrebbe orchestrare un'operazione per creare un pretesto per invadere l'Ucraina.
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17:59
Blinken a Kuleba, impegnati a integrità territoriale
Nuova telefonata, la seconda in tre giorni, tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
Blinken, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato, ha ribadito "l'impegno degli Stati Uniti e dei loro alleati per la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, inclusa la sua stabilità economica e finanziaria". E ha sottolineato che "sebbene la priorità immediata degli Usa sia quella di sostenere gli sforzi per ridurre l'escalation, qualsiasi ulteriore aggressione militare della Russia contro l'Ucraina sarà accolta con una risposta rapida, coordinata e decisa".
I due si sono sentiti all'indomani della telefonata tra il presidente Usa, Joe Biden, e quello ucraino, Volodymyr Zelensky, quando quest'ultimo ha invitato il capo della Casa Bianca a Kiev come "potente segnale di de-escalation".
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17:44
Macron punta alla "finlandizzazione" dell'Ucraina
Per risolvere la crisi ucraina, il presidente francese, Emmanuel Macron, pensa anche a una "finlandizzazione" del Paese: lo ricorda il quotidiano Le Monde. In altre parole si tratta di trovare per Kiev una soluzione simile a quella della Finlandia, ossia non un'adesione vera e propria alla Nato, ma comunque una stretta cooperazione con essa.
L'ingresso dell'Ucraina nell'Alleanza atlantica non è in agenda, come è stato confermato oggi dal cancelliere tedesco Olaf Scholz durante la sua visita a Kiev, ma l'Eliseo non fa mistero del suo impegno per individuare una formula che garantisca la sicurezza dell'Ucraina senza, allo stesso tempo, ignorare la richiesta del presidente russo, Vladimir Putin, di mettere fine all'espansione della Nato nell'Europa orientale. Insomma, l'ipotesi di Macron è che l'Ucraina possa diventare una sorta di Stato cuscinetto fra la Nato e la Russia, più o meno come la Finlandia. -
17:41
Domani Di Maio a Kiev, "Sforzo negoziale per pace"
Nel quadro della costante azione condotta dall'Italia per favorire l'allentamento della tensione ai confini fra Russia e Ucraina e per una soluzione diplomatica della crisi in atto, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio si recherà domani in missione a Kiev.
Secondo quanto rende noto la Farnesina, il ministro Di Maio ribadirà il pieno sostegno dell'Italia alla sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina, in stretto coordinamento con i partner UE e alleati Nato. Al contempo, Di Maio confermerà il convinto appoggio italiano a ogni sforzo negoziale, anche nel quadro degli Accordi di Minsk e del Formato Normandia, al fine di preservare la stabilità e giungere a una composizione pacifica e duratura del confronto in corso. -
17:36
Metsola, siamo con Kiev, mercoledì voto su 1,2 miliardi
"Le preoccupazioni sull'Ucraina domineranno le nostre discussioni" e "i gruppi politici stanno lavorando a una dichiarazione sulla situazione" al confine russo-ucraino e "nella giornata di mercoledì voteremo sullo stanziamento di 1,2 miliardi di euro di assistenza macrofinanziaria" per "sostenere la stabilità e la resilienza dell'Ucraina in queste difficili circostanze". Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in apertura della sessione plenaria a Strasburgo. "A nome del Parlamento europeo esprimo la nostra solidarietà con il popolo ucraino che continua ad affrontare l'incertezza delle ultime settimane e la paura di un'aggressione russa", ha aggiunto la presidente. "Siamo con l'Ucraina", ha concluso Metsola scandendo il messaggio anche in ucraino e in inglese.
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17:05
A breve si sentono al telefono Biden e Johnson
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il primo ministro britannico, Boris Johnson, parleranno al telefono alle 18:30 ora italiana in merito alle tensioni in corso tra Russia e Ucraina.
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16:12
Zelensky, grosso errore spostare diplomatici da Kiev
E' stato un "grosso errore" spostare il personale delle ambasciate occidentali da Kiev a Lviv: lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nella conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al termine del loro incontro a Kiev. "E' un grosso errore che le ambasciate si stiano spostando nell'Ucraina occidentale", nella città di Lviv, ha detto Zelensky, "perché non c'è l'Ucraina occidentale e un'altra Ucraina: c'è l'Ucraina nel suo insieme".
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16:09
Scholz, per Kiev subito altri 150 milioni di euro
Olaf Scholz ha assicurato all’Ucraina un’ulteriore “importante sostegno finanziario”. Alla conferenza stampa a fianco del presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo ben due ore di colloqui, il cancelliere tedesco ha affermato “che continueremo questo sostegno con la stessa determinazione di sempre”. Nella fattispecie, Scholz ha annunciato il pagamento in tempi rapidi di 150 milioni di euro da un credito già in corso, oltre a nuovi crediti sempre di 150 milioni di euro. A detta del cancelliere, “nessun Paese ha sostenuto l’Ucraina come la Germania”: il riferimento era a finanziamenti verso Kiev pari a circa 1,8 miliardi di euro.
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16:08
Zelensky auspica vertice leader Quartetto Normandia
L'Ucraina si aspetta di raggiungere un'intesa per la convocazione di un vertice dei leader del Quartetto Normandia "nel prossimo futuro". Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, al termine del colloquio a Kiev col cancelliere tedesco, Olaf Scholz.
Il Quartetto Normandia è costituito da Ucraina, Germania, Francia e Russia. "Abbiamo discusso gli ultimi passi nel quadro di una soluzione pacifica" della crisi, ha detto in conferenza stampa Zelensky, "ci aspettiamo che nel prossimo futuro sarà possibile tenere ulteriori negoziati e concordare un vertice dei leader del Quartetto Normandia". -
15:59
Scholz, ingresso di Kiev in Nato non è in agenda
“La questione dell’appartenenza alle alleanze non è in agenda”. Così ha risposto Olaf Scholz ad una domanda sull’ipotesi (o, di contro, il congelamento) dell’Ucraina alla Nato, durante la conferenza stampa a Kiev a fianco del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Ed è proprio per questo”, ha continuato il cancelliere tedesco, “che è un po' strano osservare che il governo russo stia mettendo al centro di grandi problematiche politiche qualcosa che in pratica non è all’ordine del giorno. “In un certo senso, è questa la sfida che stiamo effettivamente affrontando: che qualcosa che non è affatto il problema ora sia diventato un problema”.
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15:57
Possibile vertice Ue straordinario su Mosca
Durante il summit tra l’Unione europea e l’Unione africana, previsto per le giornate di giovedì 17 e venerdì 18, potrebbe essere convocato un vertice straordinario del Consiglio europeo per affrontare eventuali sviluppi nella crisi al confine russo-ucraino. È quanto apprende l’AGI a Bruxelles. L’entrata in vigore delle severe sanzioni alla Russia minacciate dall’Unione europea in caso di invasione militare dell’Ucraina richiede l’appoggio unanime dei governi europei. Di qui una delle chiavi di lettura del possibile incontro tra i leader a margine del summit con i capi di governo africani.
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15:54
Zelensky, sicurezza con adesione alla Nato
L'adesione dell'Ucraina alla Nato garantirebbe la sua sicurezza: lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nella conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al termine del loro incontro a Kiev.
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15:53
Scholz, sovranità e integrità non negoziabili
“Le attività militari della Russia sono per noi incomprensibili: non ci sono motivi per tali movimenti di truppe. Nel mio colloquio con il presidente Zelensky un tema centrale è quello della sovranità e dell’inviolabilità territoriale dell’Ucraina, che per noi non sono negoziabili”. E’ quanto ha detto Olaf Scholz alla conferenza stampa a Kiev insieme al capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky.
“Noi insistiamo nel chiedere a Mosca segnali di de-escalation”, ha affermato ancora il cancelliere tedesco, che ha chiesto alla Russia “di accogliere le nostre proposte sulla sicurezza europea: stiamo aspettando la risposta”. Rivolgendosi a Zelensky, Scholz ha “ringraziato il governo ucraino per le sue reazioni contenute dinnanzi ad una situazione così difficile”. Come sottolineato dal cancelliere, “è nostro comune obiettivo impedire l’escalation, ed è per questo che ci impegniamo attivamente nella Nato e nell’Ue”. Al tempo stesso, così Scholz, “sono importanti anche i colloqui diretti come questo”. D’altra parte, se invece vi saranno nuove aggressioni da parte della Russia “sapremo bene cosa fare. Nessuno dubiti della nostra determinazione”. -
15:42
Media, ok Putin a risposta su garanzie sicurezza
Il presidente russo, Vladimir Putin, accoglie, in linea di principio, la bozza di risposta della Federazione Russa sulle garanzie di sicurezza da inviare all'Occidente. Lo riporta Ria Novosti citando il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, precisando che i diplomatici stanno ora finalizzando il testo.
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15:36
Scholz, pronti a dialogo serio con la Russia
“Siamo pronti ad un dialogo molto serio con la Russia sui temi della sicurezza europea”. Lo ha detto Olaf Scholz alla conferenza stampa a Kiev insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Ci aspettiamo chiari passi per una de-escalation” da Mosca, ha aggiunto il cancelliere tedesco. “Stiamo lavorando con grande attenzione ad un pacchetto di sanzioni, insieme ai partner degli Stati Uniti così come nell’ambito Ue”, ha affermato ancora Scholz. “Nessuno potrà dubitare della determinazione della Germania e della Nato se vi dovesse essere un’invasione russa dell’Ucraina. Come abbiamo ripetuto molte volte, in quel caso ci saranno conseguenze gravi per l’economia russa”. Una prospettiva, così il cancelliere, che “cerchiamo però di evitare per arrivare ad una de-escalation”. Sui passi ancora da intraprendere, ha detto rivolto a Zelensky, “siamo entrati nei dettagli e anche nelle questioni specifiche, per esempio per quel che riguarda le procedure del processo di pace di Minsk. A questi aspetti l’Ucraina dà un contributo molto importante per il quale sono molto grato”.
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15:28
Bielorussia assicura Kiev, da noi nessuna minaccia
Il ministro della Difesa ucraino ha definito "positivi" i colloqui avuti con la sua controparte bielorussa, volti ad allertare le tensioni suscitate dalle massicce esercitazioni militari russo-bielorusse. "Abbiamo discusso la nostra agenda e determinato i nostri passi futuri. Considero questo un segnale positivo e un primo passo verso una proficua cooperazione", ha affermato in una nota il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, dopo la telefonata con il collega Viktor Khrenin
Reznikov ha detto che il suo omologo "mi ha assicurato che non ci sono minacce all'Ucraina dalla Bielorussia". I due ministri hanno anche deciso d'inviare i rispettivi addetti alla difesa per osservare le reciproche esercitazioni militari come gesto di buona volontà, fa sapere Kiev.
La telefonata è arrivata al quinto giorno delle esercitazioni congiunte tra Russia e Bielorussia che si sono svolte lungo la frontiera settentrionale dell'Ucraina, il punto più vicino per un'eventuale forza d'invasione per raggiungere la capitale Kiev. -
15:28
Zelensky, Nord Stream 2 è un'arma geopolitica
Il gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2 è "un'arma geopolitica": lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nella conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al termine del loro incontro a Kiev. "E' chiaramente un'arma geopolitica", ha affermato il capo dello Stato ucraino. Il gasdotto è pronto per l'utilizzo, ma non è ancora entrato in funzione.
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15:26
Scholz a Zelensky, siamo con forza a vostro fianco
“La Germania sta con forza al vostro fianco”. Lo ha detto Olaf Scholz alla conferenza stampa insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in corso a Kiev. “Nessun Paese al mondo ha sostenuto l’Ucraina negli ultimi anni quanto la Germania dal punto di vista finanziaria”, ha aggiunto il cancelliere, che ha annunciato il pagamento rapido “di altri 150 milioni euro” di prestito.
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15:25
Fonti, Ue ha pronti piani emergenza in caso scontro
“L’Unione europea non è una potenza militare, quindi non può fare altro che affidarsi alle informazioni di intelligence condivise dagli Stati membri o dai Paesi partner sulle eventuali mosse della Russia”, ma in ogni caso “sono pronti piani d'emergenza per gli attuali scenari” di scontro militare o altre forme di escalation al confine russo-ucraino. È quanto apprende l’AGI a Bruxelles da una fonte che segue da vicino gli sviluppi sulla crisi internazionale che mette a rischio la sicurezza europea.
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15:13
Zelensky, con Scholz approcci diversi su Nord Stream 2
Ucraina e Germania hanno approcci diversi sul gasdotto Nord Stream 2. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, al termine dei colloqui a Kiev con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.
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14:46
Mosca: "Una parte delle manovre militari sta finendo"
"Parte delle esercitazioni militari russe in corso stanno volgendo al termine". Lo ha annunciato in un incontro col presidente russo, Vladimir Putin, il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, aggiungendo che le altre "saranno completate nel prossimo futuro". "Le esercitazioni sono condotte dal distretto militare occidentale e coinvolgono praticamente tutte le flotte: nel Mare di Barents, nel Mar Nero, nel Mar Baltico, nel Pacifico. Vi prendono parte le truppe di quasi tutti i distretti militari", ha ricordato il ministro a Putin.
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14:32
Mosca, si lavora a "contatto" Lavrov-Di Maio
Russia e Italia stanno lavorando a un colloquio tra i ministri degli Esteri Serghei Lavrov e Luigi Di Maio, che dovrebbe tenersi in settimana.
"La parte italiana ha chiesto di tenere un incontro e si sta lavorando a un contatto in questo senso", ha riferito all'AGI la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, sottolineando che per ora non è chiaro il formato del colloquio. Il 16 febbraio, uscita su alcuni media in precedenza come possibile data per un incontro a Mosca tra i due capi diplomazia, risulta al momento non confermata. Il 16 febbraio, è atteso nella capitale russa il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro. -
14:22
Lukashenko, Occidente vuole guerra ma senza combatterla
L'Occidente vuole una guerra in Ucraina senza essere disposto a impegnarsi per combatterla. Lo ha dichiarato il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, durante un incontro con il politico ucraino Alexander Moroz, riferisce Belta, agenzia ufficiale di Minsk. "Vedo che voi politici ucraini iniziate a cedere alla linea comune dell'Occidente", ha detto Lukashenko, "so bene di cosa ha bisogno l'Occidente oggi: hanno bisogno di innescare un conflitto. Ne sono capaci con le mani altrui". "È meglio combattere con le mani di altre persone, con le vite di altre persone: lasciate che a morire siano gli ucraini, i russi, i bielorussi, è tutto lontano", ha aggiunto Lukashenko.
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14:20
Ue, in preparazione misure per eventuali rifugiati
“Oltre al lavoro sul pacchetto di sanzioni” destinate alla Russia in caso di invasione dell’Ucraina, “stiamo lavorando sulla preparazione in senso ampio su tutti i possibili aspetti che potrebbero presentarsi in caso di un’escalation della situazione” al confine russo-ucraino - e la migrazione e i rifugiati sono una delle questioni di cui ci stiamo occupando”. Lo ha dichiarato Dana Spinant, portavoce della Commissione europea, nel briefing quotidiano con la stampa. “Saremo pronti per qualunque cosa che succederà”, ha aggiunto la portavoce.
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14:11
Johnson, Putin si allontani dall'orlo del precipizio
Il presidente russo Vladimir Putin, "faccia un passo indietro e si allontani dall'orlo del precipizio". Lo ha affermato il premier britannico Boris Johnson, avvertendo che la crisi ucraina è ormai da considerare "molto, molto pericolosa". "C'è ancora tempo per Putin - ha aggiunto - per fare un passo indietro". Il premier britannico ha quindi aggiunto che le ambizioni di Kiev per la Nato "non possono essere sottovalutate". Johnson ha fatto sapere che parlerà "molto presto" con il presidente americano Joe Biden. "Penso che sia molto importante parlare. Ma quello che non possiamo fare è ignorare i diritti sovrani dell'Ucraina ad aspirare a esser eparte della Nato".
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14:10
Lavrov, mercoledì vedrò il ministro Di Maio
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha annunciato che mercoledì riceverà al Cremlino il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.
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14:06
Lavrov a Putin, possibile un accordo con Occidente
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha detto al presidente Vladimir Putin, nel loro incontro oggi, che c'è ancora "possibilità" di trovare un accordo con l'Occidente sulle garanzie di sicurezza chieste da Mosca.
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14:05
Putin, Lavrov continui consultazioni con Occidente
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha incaricato il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, di continuare le consultazioni con l'Occidente sui principali problemi di sicurezza della Federazione.
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14:03
Visita diplomatica Di Maio domani a Kiev
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio potrebbe volare già domani a Kiev per una visita ufficiale. Lo si apprende da fonti diplomatiche.
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14:03
Putin, allargamento Nato è "infinito e pericoloso"
"L'allargamento della Nato a Est, a spese delle ex repubbliche sovietiche, compresa l'Ucraina, è senza limiti e molto pericoloso". Lo ha denunciato il presidente russo, Vladimir Putin, come riporta Ria Novosti.
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14:01
Mosca, vasti movimenti truppe Kiev a confini Donbass
Sono in corso vasti movimenti di truppe ucraine ai confini delle province del Donbass, governate da separatisti filorussi. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. A una domanda sulla richiesta di Kiev di un incontro chiarificatore con Mosca in sede Osce, Peskov ha ribadito che "le truppe russe si stanno muovendo sul territorio russo". "Nondimeno, stanno venendo osservati movimenti su larga scala di truppe ucraine, con diverse unità militari nelle aree di confine del territorio ucraino, nella zona alla frontiera delle repubbliche autoproclamate", ha aggiunto Peskov, "naturalmente, ciò non fa che aggiungersi alle tensioni attuali".
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13:26
Colloquio tra ministri Difesa Kiev e Minsk
Il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, ha avuto un colloquio telefonico con la sua controparte bielorussa, Viktor Khrenin. Lo riferiscono le autorità di Minsk.
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13:25
Johnson, non ci sono segnali di de-escalation: L'Occidente sia unito
La Gran Bretagna non vede al momento segnali di una de-escalation russa in Ucraina e ritiene che ci sia una "seria possibilita" di un'invasione in settimana. Lo ha affermato il portavoce del premier Boris Johnson. "Ci sono oltre 130 mila truppe russe al confine - ha detto - siamo seriamente preoccupati". "Una situazione molto pericolosa" ha aggiunto il portavoce che ha sollecitato l'Occidente "a rimanere unito".
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13:24
Cremlino, rinuncia a Nato aiuterebbe de-escalation
Il Cremlino ritiene che la rinuncia, "formalizzata in qualche modo", dell'Ucraina ad aderire alla Nato "potrebbe contribuire considerevolmente a formulare una risposta più significativa alle preoccupazioni di Mosca". Lo ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov.
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13:09
Russia, pronti a colpire navi straniere in nostre acque
La Russia è "pronta ad aprire il fuoco contro navi e sottomarini stranieri che entrano illegalmente nelle sue acque territoriali". Il monito è di Stanislav Gadzhimagomedov, vice capo della direzione operativa principale dello Stato maggiore della Federazione russa, il quale ha però specificato che la decisione di colpire viene presa "al più alto livello". Le parole dell'ufficiale arrivano dopo che, sabato, Mosca ha annunciato di aver intercettato un sottomarino americano nelle acque russe del Pacifico.
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12:53
Gentiloni, sosteniamo l'Ucraina la sua sovranità e la sua economia
"Sosteniamo L'Ucraina, la sua sovranità e la sua economia". Lo ha scritto in un tweet il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, condivido la nota congiunta dei ministri delle Finanze del G7.
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12:28
I Paesi Baltici chiedono riunione Osce, Russia non partecipa
La Russia non parteciperà alla riunione dell'Osce di questo pomeriggio, convocata dalla presidenza polacca dell'Organizzazione, su richiesta degli Stati baltici. Lo ha annunciato Konstantin Gavrilov, capo della delegazione russa ai colloqui di Vienna sulla sicurezza militare e il controllo degli armamenti, come riporta Ria Novosti. Estonia, Lettonia, Lituania hanno chiesto la riunione, in conformità col Documento di Vienna, dopo aver ricevuto risposta che ritengono "insoddisfacente" dalla Bielorussia alla loro richiesta di spiegazioni su "inusuali attività militari". Domani, dovrebbe tenersi anche un'altra riunione d'emergenza dell'Osce chiesta dall'Ucraina in merito alla mancata risposta di Mosca ad analoghe richieste di chiarimenti sui movimenti militari al confine.
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12:13
Mosca, non possiamo escludere provocazioni da 'attori autonomi'
"Non possiamo escludere la possibilità di azioni provocatorie di 'attori autonomi' in Ucraina. Lo ha dichiarato Oleg Postnikov, vicedirettore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo.
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12:11
Di Maio, impegnati in soluzione diplomatica crisi
L'Italia è "intenzionata a passare a Mosca messaggi chiari, in coordinamento con tutto gli alleati, che scoraggino qualsiasi aggressione ed escalation" e continua, allo stesso tempo, a rimanere impegnata per raggiungere "una soluzione diplomatica" della crisi al confine con l'Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, dopo i colloqui alla Farnesina con l'omologo del Qatar.
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12:00
A Duma risoluzioni su riconoscimento Lugansk e Donetsk
Russia Unita, il partito del presidente Vladimir Putin, e il Partito Comunista presenteranno domani, alla plenaria della Duma, due risoluzioni che sollecitano il Cremlino a riconoscere le autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk, le due regioni dell'Ucraina controllate dai secessionisti filorussi. Lo riferisce una fonte ben informata all'agenzia Interfax.
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11:53
Mosca, una de-escalation deve venire dall'Occidente
"Non c'è nessuna de-escalation che la Russia dovrebbe fare sull'Ucraina, questo spetta all'Occidente, incoraggiando Kiev ad attuare in pieno i pacchetto degli accordi di Minsk". Lo ha dichiarato Oleg Postnikov, vicedirettore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo.
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11:52
Cremlino, Nord Stream in agenda vertice Putin-Scholz
Il rischio di sanzioni ai danni del gasdotto Nord Stream 2 è tra gli argomenti che verranno affrontati domani a Mosca dal presidente russo, Vladimir Putin, e dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Lo riferisce il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. I due leader, aggiunge Peskov, parleranno inoltre della crisi in Ucraina e di "garanzie sulla sicurezza".
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11:50
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato a Kiev
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, è arrivato a Kiev per colloqui con le controparti, volti a raggiungere una soluzione diplomatica alla crisi con la Russia.
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11:49
Entro il fine settimana vertice Putin-Lukashenko
È previsto entro il fine settimana un vertice tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, mentre sono in corso manovre militari congiunte di Minsk e Mosca sul territorio bielorusso. "Il vertice è in corso di preparazione, si spera che abbia luogo prima della fine di questa settimana", ha detto Peskov.
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11:46
Oggi colloqui Putin con Lavrov e Shoigu
Il presidente russo, Vladimir Putin, avrà oggi due incontri separati con il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, e con il ministro della Difesa, Serghei Shoigu. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
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11:37
Cremlino, posizione ufficiale Kiev su Nato non cambia
Mosca non considera "un cambiamento ufficiale della posizione dell'Ucraina sulla volontà di aderire alla Nato" l'apertura, poi ritirata, dell'ambasciatore di Kiev a Londra, a una rinuncia a entrare a far parte dell'alleanza. Lo riferisce il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo, però, che "se Kiev rinunciasse al suo obiettivo di diventare un membro dell'alleanza, aiuterebbe in modo significativo ad affrontare le preoccupazioni della Russia in termini di sicurezza".
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11:16
Il vescovo di Kiev: "Giorni tesi ma il dialogo deve continuare "
"Viviamo giorni molto tesi e incerti. Moltissime persone sono indecise su cosa pensare e su cosa fare. La gente sta cercando di valutare tutte le informazioni che arrivano, di capire quali sono quelle vere e quella false". Monsignor Vitalii Kryvytskyi, 49 anni salesiano vescovo di Kiev-Zhytomyr da circa 4 anni, parla di quanto stia accadendo in Ucraina e di come viva la popolazione, sottolineando però che il dialogo debba debba continuare. "Le notizie che vengono diffuse rafforzano l’idea di scappare", racconta al Sir. "Ed è ovvio che sia così: è dal 2014 che la popolazione vive una sorta di spinta a migrare verso la pace, ad allontanarsi dalla guerra" ma "la Chiesa non abbandonerà nessuno e continuerà a lavorare per la pace”.
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10:46
Dalla Cei un appello per la pace: "Non c'è posto per le armi nel mondo"
"Non c’è più posto per le armi nella storia dell’umanità!". E' responsabilità di tutti, a cominciare dalle sedi politiche, scongiurare il ricorso alle armi. La Cei lancia un appello per la pace in Ucraina. Alla vigilia del summit dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, a Firenze, dal 23 al 27 febbraio, la Conferenza episcopale italiana sottolinea che "i popoli sono chiamati a convivere in pace. La cooperazione e il dialogo, accompagnati dalla diplomazia, siano regola e stile delle relazioni internazionali".
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10:33
G7, pronti a sanzioni con impatto "enorme" su Russia
I Paesi del G7 sono pronti a infliggere sanzioni alla Russia dall'impatto "enorme e immediato" nel caso di un'aggressione ai danni dell'Ucraina. È quanto si legge in una nota congiunta dei ministri delle Finanze del G7.
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09:46
Le Borse europee ampliano i cali e perdono oltre il 3%
A poco più di mezzora dall'inizio degli scambi, le Borse europee ampliano i cali e la maggior parte dei listini perde oltre il 3%. Francoforte cala del 3,11%, Parigi del 3,07% e Madrid del 3%. Milano perde il 3,75%. In rosso anche Londra, giù del 2%.
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09:43
Scholz: "Ci aspettiamo da Mosca segnali di de-escalation"
"Ci aspettiamo da Mosca segnali urgenti di una de-escalation. Un'ulteriore aggressione militare avrebbe conseguenze molto pesanti per la Russia. Su questo sono assolutamente d'accordo con i nostri alleati". Lo afferma Olaf Scholz in un messaggio su Twitter diffuso prima della sua missione a Kiev, dove oggi incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e a Mosca, dove domani vedrà Vladimir Putin. "Stiamo vivendo una minaccia molto, molto seria della pace in Europa", aggiunge il cancelliere tedesco. "Oggi a Kiev e domani a Mosca continuerà i nostri colloqui sulla situazione ancora molto serie al confine dell'Ucraina", dice ancora Scholz, che sottolinea che "a Kiev per me è importante esprimere la nostra solidarietà e il nostro sostegno".
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09:41
Bruxelles: lavoriamo ad ampio pacchetto di sanzioni contro Mosca
"Il lavoro sul pacchetto di sanzioni contro la Russia è in corso e coprirà un'ampia gamma di settori: sanzioni finanziarie, economiche e commerciali, compreso il controllo dell'export. È un lavoro in corso". Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, al suo arrivo alla riunione informale dei ministri del Commercio a Marsiglia. "È chiaro che nella situazione che stiamo affrontando, con l'ammassamento militare della Russia al confine ucraino e le sue minacce alla sovranità e all'integrità territoriale ucraine ed, essenzialmente, contro tutto l'ordine di sicurezza dell'Ue, come Unione europea e come società occidentale democratica mandiamo un messaggio forte e unito che ogni aggressione affronterà una ferma azione anche da parte dell'Ue, con forti sanzioni", ha aggiunto Dombrovskis.
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09:40
L'opposizione a Kiev: "Vietato ai deputati lasciare il Paese"
Vadim Rabinovich, deputato ucraino ed esponente di spicco dell'opposizione filorussa, ha sostenuto su Facebook che ai parlamentari ucraini è stato vietato da mezzanotte di lasciare il Paese e ha messo in dubbio la legalità e la costituzionalità del presunto provvedimento. In precedenza, Oleksandr Kachura, un deputato della fazione filo-presidenziale, aveva riferito ai suoi compagni di partito che ai parlamentari era stato semplicemente consigliato di non lasciare il Paese, riporta l'agenzia Tass.
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09:37
Borse europee in profondo rosso in apertura
Avvio di settimana in profondo rosso per le Borse europee, con la minaccia di una guerra in Ucraina che si aggiunge alle preoccupazioni per l'elevata inflazione e la prospettiva di aumenti dei tassi della Federal Reserve. Nelle prime contrattazioni a Londra l'indice Ftse 100 cala dell'1,31% a 7.560,42 punti, a Francoforte il Dax del 2,45% a 15.046,77 punti, a Parigi il Cac40 perde il 2,38% a 6.844,48 punti e a Madrid l'Ibex il 2,47% a 8.580,50 punti. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib lascia sul terreno il 2,40% a 26.326 punti.
Venerdì le Borse europee hanno chiuso in calo, trascinate al ribasso da Wall Street, per i timori che l'aumento dell'inflazione negli Stati Uniti spinga la Fed a inasprire la sua politica monetaria in modo aggressivo, a partire da un aumento di 50 punti base a marzo, anche alla luce del crollo della fiducia dei consumatori a gennaio calcolato dall'Università del Michigan. In un'intervista rilasciata ieri, la presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, ha cercato di minimizzare le aspettative del mercato di un rialzo dei tassi di mezzo punto, affermando che sarebbe una mossa troppo "brusca e aggressiva" e quindi controproducente.
Ma le sue parole non hanno avuto l'effetto sperato, con gli investitori che hanno rivolto l'attenzione alle crescenti tensioni in Ucraina e allo spettro dell'invasione russa, con il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, che ha detto ieri alla Cnn che c'è "una chiara possibilità di un'importante azione militare molto presto".
Gli Usa e molte altre nazioni occidentali hanno invitato i propri concittadini a lasciare il Paese. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz continuera' l'assalto diplomatico recandosi a Kiev nel corso della giornata e poi domani a Mosca, mentre la situazione di stallo si avvia verso la settimana più incandescente. L'acuirsi delle tensioni geopolitiche ha fatto schizzare i prezzi del petrolio ai livelli più alti dagli ultimi sette anni (si punta ai 100 dollari al barile).
Molti analisti temono che un'invasione dell'Ucraina possa portare a sanzioni sul sistema finanziario russo, rendendo impossibile per le aziende occidentali pagare le esportazioni di greggio russo e costringendole a cercare le forniture altrove sul mercato globale. La Russia e' uno dei principali produttori mondiali di petrolio e un'interruzione dell'offerta di questa portata si verificherebbe proprio mentre l'Organizzazione dei paesi esportatori e i suoi alleati, inclusa la Russia, lottano per aumentare la produzione per far fronte alla ripresa della domanda.