AGI - Canzoni inneggianti a Hitler, offese di natura razzista e antisemite, violenze e molestie sessuali: accuse pesantissime, quelle che hanno investito un'unità di panzer della Bundeswehr di stazione in Lituania. Tanto da indurre la ministra alla Difesa tedesca Annegret Kramp-Karrenbauer ad annunciare il ritiro dell'intero plotone dalla missione Nato 'Enhanced Forward Presence' e l'immediato rientro in Germania. Non solo: nei confronti dei principali imputati degli episodi - avvenuti alla fine di aprile ed emersi con un servizio allo Spiegel - i vertici delle forze armate tedesche stanno valutando la possibilità del licenziamento in tronco.
All'inchiesta, come riferito dal ministero della Difesa, partecipano anche i servizi d'intelligence militari Mad (Militaerischer Abschirmdienst). "Il pessimo comportamento di alcuni soldati in Lituania rappresenta un colpo in faccia a tutti coloro che servono giorno per giorno nella Bundeswehr per garantire la sicurezza del nostro Paese", ha scritto Kramp-Karrenbauer su Twitter. "Queste azioni danneggiano la reputazione della Bundeswehr e della Germania. Saranno punite con tutta la severita'".
È stato lo Spiegel a far venire alla luce il caso, scrivendo di una festa svoltasi a fine aprile in un albergo lituano, dove rapidamente la situazione sarebbe sfuggita completamente di mano: dopo che erano fluiti molti litri di alcolici, prima qualcuno dei militari si è messo a cantare canzoni "di destra radicale", al che sarebbero seguite anche delle risse. In più vi sarebbero filmati realizzati con uno smartphone in cui uno dei soldati avrebbe costretto un commilitone ad un atto sessuale orale.
Non sarebbero mancati momenti di bullismo, minacce, canzoni antisemite. In altri momenti si sarebbero invece verificati abusi di natura razzista all'interno delle stesse truppe. Nel giorno del compleanno di Adolf Hitler, il 20 aprile, i militari avrebbero poi intonato una canzone d'augurio per il Fuehrer. Tra l'altro lo speciale team di inquirenti inviati in Lituania sta anche indagando sulla scomparsa di oltre 500 munizioni di armi da fuoco: "Smuovono ogni pietra", ha promesso una portavoce del ministero della Difesa.
Il battaglione conta circa 34 soldati, ma i responsabili dei pesanti atti verificatisi in Lituania sarebbero una decina. In tutto sono circa 600 i militari tedeschi impegnati nella missione Nato nel Paese. "Proprio in Lituania, dove ci impegniamo fianco a fianco con i nostri partner nell'Alleanza atlantica in nome di valori condivisi, un comportamento del genere non solo non è scusabile, ma è anche una cosa di cui ci vergogniamo tutti quanti", ha affermato ancora la portavoce del ministero. La vicenda è stata commentata anche da Steffen Seibert, il portavoce della cancelliera Angela Merkel: "In questi casi è giusto fare chiarezza con estrema decisione e trarne le conseguenze necessarie".
Non è la prima volta che l'esercito tedesco ha gravi problemi con la presenza di soggetti di estrema destra tra le fila dei propri militari. L'anno scorso Kramp-Karrenbauer aveva annunciato il parziale scioglimento del commando d'elite Ksk dopo che era venuto alla luce che una ventina di appartamenti all'unità era sospettata di militanze neonaziste, salvo correggere in parte la decisione pochi giorni fa, quando ha la ministra precisato che dopo "un anno di riforme" la dissoluzione non sarà completata.
Fece scalpore nel 2017 la scoperta di una notevole quantità di memorabilia del Terzo Reich in due caserme militari, cui seguì una vasta ispezione in numerose strutture della Bundeswehr. Un intero arsenale di armi è stato ritrovato invece l'anno scorso nel giardino di un altro militare, mentre è ancora in corso il processo nei confronti di Franco A., un ufficiale che si era finto un profugo siriano e aveva progettato di compiere un attentato contro importanti personalità politiche cercando di far ricadere la colpa sui migranti.
Altri fenomeni simili hanno investito pure la polizia tedesca: a Francoforte è stata sciolta un'unità d'elite di cui decine di membri erano coinvolti in una gruppo chat di matrice neonazista in cui venivano scambiati anche immagine di svastiche e ritratti di Hitler.