Sorgono dubbi sulla drammatica e macabra ricostruzione fatta da Donald Trump sugli ultimi istanti di vita del leader dell'Isis, Abu Bakr al Baghdadi. Il presidente degli Stati Uniti, nell'annunciare la morte del terrorista nel blitz del commando americano al confine tra Turchia e Siria, aveva parlato di un uomo terrorizzato in fuga, che "ansimava, piangeva e urlava" di paura.
Trump ha seguito le operazioni finali attraverso lo schermo montato nella sala principale della Situation Room, il bunker della Casa Bianca, ma le immagini - dicono fonti riservate citate dal Guardian - erano senza audio e non in diretta, per evitare interazioni o critiche in diretta.
Le riprese, fatte dalle squadre speciali in azione, sono state scaricate solo alla fine dell'operazione e inviate a Washington. Le immagini avrebbero mostrato i combattimenti notturni identificabili solo dalla mappatura di calore per distinguere i soldati americani dai terroristi. Le mini-telecamere non sarebbero state in grado di riprendere al Baghdadi durante la sua fuga nel tunnel. In questo caso, non ci sarebbero prove che il leader dell'Isis abbia pianto e urlato di paura.
Il segretario alla Difesa, Mark Esper, non ha voluto commentare la ricostruzione cinematografica fatta da Trump. "Non dispongo di quei dettagli - ha detto parlando all'Abc - probabilmente il presidente ha avuto la possibilità di parlare con gli uomini del commando che erano sul campo". Il consigliere della sicurezza nazionale, Robert O'Brien, ha detto che i resti del terrorista, mutilato dall'esplosione con cui si è tolto la vita, assieme a tre dei suoi sei figli, probabilmente saranno dispersi in mare.