L'onda lunga delle denunce di molestie sessuali innescata dal caso del produttore Weinstein arriva anche nel calcio. L'ex portiere della nazionale femminile Usa, Hope Solo, ha accusato l'ex presidente della Fifa, Sepp Blatter, di averla molestata: "Mi mise una mano sul fondoschiena durante la cerimonia del Pallone d'Oro del 2013, prima di salire sul palco", ha dichiarato in un'intervista al settimanale portoghese Expresso. "Accuse ridicole", è stata la replica di un portavoce di Blatter.
Hope Solo, 36 anni, figlia di un veterano della guerra del Vietnam di origini italiane, è il forse personaggio più carismatico del Soccer femminile negli Usa medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di Pechino del 2008, di Londra 2012 e campione del mondo del 2011. "È un tipo di comportamento frequente, l'ho constatato nella mia carriera", ha affermato la calciatrice americana, "spero che più donne, soprattutto nel calcio, denuncino questo tipo di comportamento spiegando ciò che hanno vissuto, dato che un certo numero di questi molestatori sono ancora in circolazione e continuano a compiere questi atti". Ma le molestie, ha aggiunto, non sono prerogativa solo degli "uomini bianchi e potenti": Hope ha raccontato di aver avuto "brutte esperienze anche con altre giocatrici che ancora sono in attività".
La numero uno dei Seattle Reign, che in carriera vanta anche un record di 1.054 minuti di imbattibilitaà, ha lasciato la nazionale Usa dopo la sospensione in seguito alle critiche rivolte alle colleghe svedesi (definite "codarde" per la tattica difensiva) dopo l'eliminazione ai mondiali.
Una carriera turbolenta
Nata a Richland, nello Stato di Washington, il 30 luglio 1981, figlia di un veterano della guerra del Vietnam di origine italiana. Ha iniziato a giocare come attaccante nella squadra del suo college, la Richland High School. Nel 2007, durante il campionato mondiale, si rese protagonista di una polemica contro il proprio allenatore, Greg Ryan, che nella semifinale contro il Brasile, persa poi per 0-4, le preferisce la "veterana" Briana Scurry, nonostante i tre rigori parati nella partita precedente. Lo sfogo al termine della partita costa alla Solo l'allontanamento dalla squadra in vista della finale per il terzo posto. Con la nazionale americana ha vinto la medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di Pechino. Nel 2009 è stata eletta miglior calciatrice statunitense dell'anno, mentre un anno si rese protagonista di una nuova polemica, stavolta su Twitter, in cui accusò i tifosi dei Boston Breakers di razzismo; la cosa le costò una multa di 2.500 dollari e un turno di squalifica.[3]
See you soon, Dublin! #onezerodublin pic.twitter.com/nOsm6dEt8y
— Hope Solo (@hopesolo) 16 ottobre 2017
Nel giugno del 2014 fu arrestata con l'accusa di violenza domestica ai danni della sorella e del nipote diciassettenne, e rilasciata senza cauzione; il procedimento penale nei suoi confronti è ancora in corso, e l'8 giugno 2016 Hope si è vista rifiutare la sua richiesta che le accuse nei suoi confronti fossero respinte dal tribunale. Nell'estate del 2015 vinse il Mondiale in Canada, giocando da titolare e subendo appena tre gol in sei partite.