Washington - Torna negli Usa lo spettro dei killer di poliziotti, rappresaglia ai tanti civili, spesso neri, uccisi dagli agenti. Due poliziotti in Iowa sono stati uccisi in quello che i loro colleghi hanno definito "un duplice agguato". Dopo una caccia all'uomo durata diverse ore, la polizia ha arrestato Scott Michael Green, un bianco di 46 anni di Urbandale, sobborgo di Des Moines. Resta sconosciuto il motivo dell'omicidio ma la Bbc cita un video, postato dallo stesso Green, in cui un uomo denunciava alla polizia di essere stato picchiato da un gruppo di afro-americani che gli avevano anche strappato di mano una bandiera confederata (simbolo dei razzisti segregazionisti del sud, conosciuta come "Stainless banner") durante un evento sportivo. La polizia di Des Moines non ha ancora fornito alcun particolare sui due agenti uccisi, a partire dalla loro razza. Se fossero neri, le implicazioni razziste potrebbero scatenare nuove proteste stavolta con gli afroamericani nella parte dei poliziotti vittime dell'odio razziale e non il contrario.
COME SONO ANDATI I FATTI
La prima sparatoria si è verificata all'1,06 del mattino (ora locale) a Urbandale, sobborgo di Des Moines. Secondo il portavoce della polizia, il sergente Paul Parizek, l'agente, aveva risposto a una chiamata che denunciava una sparatoria in corso, ed è stato freddato mentre era al volante della sua auto di pattuglia. Circa 20 minuti dopo un agente, intervenuto dopo la segnalazione dell'uccisione del collega, è stato colpito a morte sempre mentre era seduto nella sua auto a un incrocio a circa 3,6 km di distanza dal luogo del primo "agguato". Subito dopo l'agguato l''agente aveva parlato, visibilmente scosso, di una "chiara ed evidente minaccia in corso per tutti i poliziotti" di Des Moines. A titolo precauzionale su ogni vettura di pattuglia, dove abitualmente c'è un solo agente, ora ne sono stati messi due. Era dal 1977 che un agente non veniva ucciso a Des Moines.
I PRECEDENTI
Quello di oggi è l'ultimo in ordine di tempo di una serie di agguati ad agenti di polizia, conseguenza di un clima tesissimo, spesso innescato dal ricorso a un uso sproporzionato della forza e dall'estrema facilità con cui gli agenti nel dubbio che si tratti ommeno di un criminale aprono il fuoco, soprattutto nei riguardi della popolazione nera e delle minoranze razziali.
- 7 luglio 2016, Dallas (Texas). Un ex cecchino dei marine, l'afroamericano Micah Xavier Johnson, 25 anni, si è appostato in un parcheggio e ha ucciso con un fucile di precisione 5 agenti e ne ha feriti altri 9 prima di essere eliminato da un robot bomba radio-comandato a distanza.
- 17 luglio 2016, Baton Rouge (Louisiana). Vengono uccisi 3 agenti e altri 4 sono feriti dall'afroamericano Gavin Eugene Long. Solo 12 giorni prima, il 5 luglio, agenti di Baton Rouge avevano ucciso il 37enne nero Alton Sterling, che vendeva illegalmente cd, dopo averlo bloccato a terra.
- 20 dicembre 2014, New York. Ismaaiyl Abdullah Brinsley uccide due agenti di polizia di Brooklyn fermi nella loro auto civetta a un semaforo da distanza ravvicinata. Il killer fu ucciso dopo essersi dato alla fuga. Venne riscotruito che agì per vendetta dell'uccisione del nero Eric Garner, soffocato a morte il 17 luglio da un agente con una 'presa' illegale. Pochi giorni prima il grand juri aveva deciso di non incriminare l'agente. L'episodio portò ad una frattura, solo parzialmente sanata, tra il sindaco democratico di New York, Bill de Blasio, e il dipartimento di polizia. De Blasio raccontò di aver consigliato al figlio afroamericano Dante di "stare attento" ogni volta che incrociava la polizia sulla sua strada.
Da Brown a Sterling, 11 vittime nere in due anni
TROPPE ARMI IN CIRCOLAZIONE NEGLI STATES
Il tutto è legato - alla base - all'eccessiva diffusione delle armi negli Usa: ci sono 357 milioni tra pistole e fucili su quasi 310 milioni di abitanti. Il tutto grazie all'anacronistico II emendamento della Costituzione Usa, approvato nel lontano 1791, per facilitare la costituzione "di milizie armate" che avrebbero dovuto difendere i giovani Stati Uniti, privi di un esercito, da un eventuale tentativo della Gran Bretagna di riconquistare l'ex Colonie. (AGI)