(AGI) - Londra, 6 nov. - Condannato da molti per il suosilenzio assordante sulla Shoah, considerato non filo-nazistama filo-tedesco per i suoi anni da nunzio a Berlino, Pio XIIavrebbe tessuto le fila invece di un complotto segreto pereliminare Adolph Hitler gia' nel 1940. E' quanto sostiene unlibro dello storico statunitense Mark Riebling ("Church ofSpies") secondo il quale - riferisce il Daily Mail - ilsilenzio di Papa Pacelli era solo parte di una strategia pernon esporsi e agire invece contro Hitler nell'ombra. Il tuttograzie ad una rete di fedeli cattolici tedeschi e contatti congli Alleati per garantire alla Germania un trattamento menoumiliante di quello inflitto dopo la I Guerra Mondiale neltrattato di Versailles nel 1919, genesi del caos di Weimar edel nazismo. L'agente principale di Pio XII in Germania era il cattolicoJosef Mueller, noto membro della resistenza e piu' tardi leaderpolitico della Csu bavarese nella Germania post-conflitto,forniva ai vescovi cattolici - la chiesa di Roma era detestatae solo tollerata da Hitler - informazioni sul leader nazistache questi poi passavano al Vaticano. Il Papa a quel punto uso'la vasta rete delle nunziature diplomatiche della Santa Sede intutto il mondo per aprire contatti con gli Alleati, ibritannici in primis. Benche' inizialmente sospettosi l'alloraministro degli Esteri, Lord Halifax e l'ambasciatore presso laSanta Sede, Francis D'Arcy Osborne vennero attrattidall'intervento personale del Papa. Mueller ottenne un'assicurazione scritta che la Germaniapost nazista avrebbe ottenuto un trattamento equo ma a quelpunto la sua rete di 'traditori' e persone vicine ad Hitler,falli'. Tra queste una delle guardie del corpo del Fuerher, ilcapo dell'intelligence militare e altri pezzi grossi delleforze armate. Nessuno ebbe l'occasione di eliminare Hitler,sostiene Riebling confermando uno dei tanti complotti contro illeader nazista, fallito come quello d Claus Von Stauffenberg,che nel 1944 piazzo una bomba nel quartier generale di Hitlerche miracolosamente sopravvisse. La differenza e' che il suo libro la sua storia apre unanuova prospettiva sulla figura di Pio XII. (AGI) .