AGI) - Londra, 5 lug. - Tra sei giorni, l'11 luglio, leader datutto il mondo si riuniranno per ricordare al mausoleo diPotocari, tra fiumi di retorica, il massacro di Srebrenica, incui 8.000 tra uomini e bambini bosniaci musulmani venneromassacrati dai serbo bosniaci di Ratko Mladic. Il tutto mentreil mondo si voltava dall'altra parte e sotto gli occhi ma ancheaiutati dai caschi blu olandesi, che avevano la missione diproteggere i serbo bosniaci, e che inbeve - sotto minaccia deiserbo bosniaci - riconsegnarono ai carnefici di Mladic anchequei musulmani che avevano cercato protezione nei loroaccampamenti. E con l'Onu, che - viene rivelato per la primavolta - forni' 30.000 litri di benzina per i camion usati dalletruppe di Mladic per trasportare le vittime nei campi di mortee dai buldozer per celare i copri in fosse comuni. E' parte di quanto emegre da un lungo approfondimentopubblicato oggi il domenicale britannico The Observer sullabase di alcuni documenti declassificati da cui emergonogravissime responsabilita' dei governi dell'epoca di StatiUniti, Francia e Gran Bretagna e delle stesse Nazioni Unite chein nome della realpolitick di fatto preferirono sacrificare, oquanto meno non impedire (come fece Ariel Sharon a Sabra eShatila con i falangisti libanesi e i palestinesi), il massacrodi Srebrenica. Il tutto pur di raggiungere un accordo di pace.Come avvenne puntualmente 4 mesi dopo, a novembre del 1995, aDayton in Ohio, e poi il 14 dicembre a Parigi, poenendo fine a3 anni e mezzo di guerra in Bosnia. Secondo quanto scrivono oggi Florence Hartman (autrice dellibro "Il sangue della realpolitik, il caso Srebrenica" e EdVulliamy dell'Observer) "lo studio della massa di prove(esistenti) rivela che la caduta di Srebrenica era parte di unapolitica delle tre grandi potenze, Gran Bretagna, Francia eStati Uniti e dei vertici Onu per la ricerca ad ogni costodella pace". Secondo gli autore le "non si puo' affermare che le potenzeoccidentali, i cui negoziati portarono alla caduta diSrebrenica, fossero a conoscenza dall'entita' del massacro chesarebbe seguito ma le prove dimostrano che erano a conoscenzadell'intenzione esplicita di di Mladic di 'far scompariecompletamente' la popolazione bosniaca musulmana dall'interaregione". Come sapevano, sottoline il domenicale,dell'esistenza della cosiddetta "direttiva 7" dell'esercitoserbo bosniaco che ordinava "la permanente 'rimozione' (terminepiuttosto chiaro che ricorda la soluzione finale di epocanazista, ndr)" dei musulmani bosniaci dalle aree protette" comeera definita, tra le altyre, Srebrenica. Aree protette dall'Onu (oltre Srebrenica, Zepa e Gorazde)che il diplomatico Usa Robert Frasure, riferi' al suo capo aWashington, Robert Lake (Consigliere per la Sicurezza Nazionaledi Bill Clinton dal 1993 al 1997) che Slobodan Milosevic(l'allora presidente serbo poi morto in cella all'Aja), "nonavrebbe mai accettato in una mappa nell'accordo di pace senzache queste (dove si rifugiavano i bonsiaci musulmani) nonfossero cedute ai serbi (nemici dichiarati dei primi)". Lake - scrive l'Observer - si dichiaro' a favore di unamappa rivista in cui Srebrenica fosse ceduta (aiserbo-bonsici), spingendo i caschi blu olandesi dell'Onu "aritirarsi da posizioni vulnerabili", ossia dalle aree cheavrebbero dovuto proteggere. Lake, oggi direttore generaledell'Unicef, l'agenzia Onu in difesa dell'infanzia, "sirammarica" scrive l'Observer, di "non poter dire nulla (suSreberenica) fino a quando coprira'" l'attuale incarico. Da parte loro Francia e Gran Bretagna condiviserol'opinione che le "aree protette" fossero indifendibili. Ementre le truppe di Mladic avanzavano sull'enclave per compiereil massacro l'Occidente non presto' attenzione agli allarmisull'imminente caduta della cita'. Non solo. Come racconta per la prima volta il generale OnnoVan der Wind del ministero della Difesa olandese, "le NazioniUnite fornirono 30.000 litri di benzina ai serbi che li usaronoper portare sui loro camion le loro prede fino ai campi dovevennero massacrati e per nascondere con i loro buldozer icadaveri in fosse comuni". "Mentre i massacri procedevano a tutta potenza'(il grossoduro' dall'11 al 13 luglio) i negoziatori occidentaliincontrarono sia Mladic che Misolebic senza mai sollevare conloro il 'preblema' della carneficina in corso anche secablogrammi declassificati Usa dimostrano che la Cia stavaassistendo quasi in diretta alla strage dai loro uffici diVienna attraverso i satelliti e dagli aerei spia". Tutteinformazioni "immediatamente" condivise con gli alleati. (AGI) .