(AGI) - Strasburgo, 7 apr. - La Corte europea per i dirittidell'Uomo ha condannato l'Italia per "torture" in relazioneall'irruzione della polizia nella scuola Diaz di Genova duranteil vertice del G8 del luglio 2001. Nella sentenza pubblicatadal tribunale di Strasburgo, si condanna l'Italia per imaltrattamenti subiti dal ricorrente, il manifestante venetoArnaldo Cestaro all'epoca 61enne, a cui e' stato assegnato unindennizzo da 45.000 euro. L'Italia e' stata anche condannataper non essersi dotata di una legislazione adeguata per punireil reato di tortura. In una pronuncia all'unanimita', ilcollegio presieduto da Paivi Hirvela ha stabilito che lo Statoitaliano ha violato l'articolo 3 della convenzione sui dirittidell'uomo, che recita: "Nessuno puo' essere sottoposto atortura ne' a pene o trattamenti inumani o degradanti". LaCorte di Strasburgo ha stabilito che il trattamento inflitto aCestaro deve essere considerato alla stregua di una "tortura" eha rilevato che la mancanza di pene proporzionate e' dovutaall'inadeguatezza delle leggi italiane, che quindi devonoessere cambiate anche per prevenire il ripetersi di possibiliviolenze da parte delle forze dell'ordine. Nel ricorso Cestaro, un ex partigiano la cui vicenda e'stata anche raccontata nel film "Diaz" di Daniele Vicari, avevaaffermato di esser stato brutalmente picchiato dagli agentiriportando lesioni che avevano richiesto un interventochirurgico. Con il suo legale Niccolo' Paoletti, aveva anchedenunciato il fatto che la legislazione italiana non prevedauno specifico reato di tortura. La sentenza crea un precedente per altri ricorsi pendenti aStrasburgo in relazione ai pestaggi della polizia alla Diaz enella caserma di Bolzaneto. Giuliani, riconosciuto che l'Italia tocco' il fondo"Meno male che almeno su questo la Corte Europea non ha fattoaltro che riconoscere la sentenza della Cassazione. Posso soloesprimere un giudizio di soddisfazione per il fatto che laCorte abbia riconosciuto che l'Italia aveva toccato il fondo".Dice Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il ragazzo ucciso il 21luglio del 2001 in piazza Alimonda durante gli scontri dipiazza tra manifestanti e forze dell'ordine. Giuliani ricordapoi che durante il processo celebrato a Genova "in primo gradogiudici del tutto inadeguati avevano assolto tutti. Poi, perfortuna, dal momento che non tutti i magistrati sono uguali eche ce sono anche di veramente bravi: il sostituto procuratoreEnrico Zucca e il pm Francesco Cardona Albini hanno insistito,si sono battuti e sono riusciti alla fine ad arrivare algiudizio definitivo rispettoso della verita'". "Ovviamente -aggiunge il padre di Carlo Giuliani - non puo' che restarmi unpo' di delusione e rabbia per il fatto che la Corte Europea,quando facemmo ricorso noi la nostra istanza, per vederericonosciuta la responsabilita' dello Stato sulla morte diCarlo, venne bocciata". Circa, poi, il vuoto legislativo delnostro ordinamento che non prevede il reato di tortura,Giuliani ha poi affermato che "siamo l'unico tra i paesi civiliche non prevede il reato di tortura. Siamo indietro. Si parlatanto di riforme specie in questi ultimi tempi ma - conclude -quella parola rimane vuota se non si riescono a realizzarequegli interventi che servirebbero davvero".(AGI).