(AGI/AFP) - Amman, 4 feb. - Il re giordano Abdullah haminacciato una risposta "forte" all'esecuzione del pilota Muadal-Kassasbeh, arso vivo dagli jihadisti dell'Isis. "Il sanguedel martire Muad al-Kassasbeh non sara' vano e la rispostadella Giordania e del suo esercito dopo quello che e' accadutoal nostro caro sara' forte", ha assicurato il re in uncomunicato. Abdullah ha riunito i vertici militari e dellasicurezza del regno hascemita, dopo essere rientratoanticipatamente ad Amman, appena e' uscito il videodell'esecuzione del pilota. Oggi tutto il mondo arabo si unisce nella ferma condannadell'esecuzione del pilota giordano Moaz al Kasasbeh. La primareazione dell'Universita' al Azhar, cuore della culturasunnita, e' stata una fatwa che permette "la crocifissione el'uccisione" degli uomini del califfato di Abu Bakr alBaghdadi. Si tratta della citazione di un verso del Corano cheindica la pena da applicare nei confronti di chi "uccidesfrenatamente gli innocenti senza peccato", come precisato dalGrand Imam Ahmed al Tayeb. Lo sceicco di al Azhar ha ricordatoche in base ai precetti dell'Islam "solo Allah puo' punire conle fiamme", cosa che "non e' concessa agli esseri umani". Tayebha invitato dunque la comunita' internazionale a combatterecontro "chi ha offeso l'Islam e il profeta Maometto". Dal Cairo e' arrivata anche la reazione delle autorita'egiziane. Il presidente Abdel Fatah al Sisi ha ribadito ilsostegno ad Amman nella lotta al terrorismo, mentre il premierIbrahim Mahlab ha chiamato l'omologo giordano Abdullah Nussorper presentare le condoglianze. "Azioni di questo genere nonhanno nulla a che fare con l'Islam e i suoi precetti", hasottolineato il capo del governo del Cairo. Anche il Qatar, paese piu' volte accusato da diversi attoriregionali di aver contribuito al rafforzamento dell'Isis, si e'unito al coro di condanne attraverso una nota diffusa dalministero degli Esteri. Vicina al movimento dei Fratellimusulmani e' l'Unione degli ulema, che ha parlato di un"crimine vile, che contrasta con la sharia islamica". "Ilprofeta - ha ricordato il segretario generaledell'associazione, Ali al Qara Daghi - ha sempre condannatotali atti, perche' secondo Maometto solo Allah puo' punire conle fiamme". La Fratellanza musulmana ha condannato l'uccisione diKasasbeh anche attraverso il suo ramo giordano, tra le piu'influenti forze d'opposizione del regno hashemita. "Condanniamoquesto atto criminale che viola i diritti dei prigionierinell'Islam", ha scritto in un comunicato il Fronte d'azioneislamica, braccio politico dei Fratelli ad Amman. Tutto questomentre nel paese continuano a crescere le tensioni. La maggiorparte delle forze politiche locali chiedono al governo diportare avanti l'impegno contro lo Stato islamico all'internodella coalizione internazionale. Altri movimenti, tra cui lostesso Fronte d'azione, insistono su un ritiro immediato. Soluzione, quest'ultima, che e' stata gia' adottata dagliEmirati Arabi Uniti, alleato chiave degli Stati Unitiall'interno dell'alleanza internazionale. Abu Dhabi, secondofonti Usa citate dal "New York Times", ha gia' sospeso loscorso dicembre, proprio dopo il rapimento in Siria del pilotagiordano, i raid aerei contro gli jihadisti. Le stesse fontiindicano che gli Emirati avrebbero fatto sapere a Washingtonche riprenderanno i raid solo quando gli Stati Uniti avrannodispiegato nel nord dell'Iraq i propri velivoli a decolloverticale V-22 Osprey. La reazione di Abu Dhabi e' stataaffidata al ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed al Nahyan,che ha definito lo Stato islamico "un male che deve esseresradicato dalle societa' civilizzate senza ulteriori indugi". La Siria, nel condannare "l'efferata uccisione" di Moaz alKasasbeh, ha chiesto alla Giordania una maggiore collaborazionenella lotta contro lo Stato islamico e il Fronte al Nusra, ramosiriano di al Qaeda. Dall'Iraq si registra la dura condannaespressa dall'influente predicatore sciita Moqtada al Sadr, lecui Brigate della Pace (ex Esercito del Mahdi) sono impegnatesul terreno nel contrasto all'Isis. Sadr ha pero' invitato ipaesi arabi a "prendere le distanze" dalla coalizioneinternazionale e interrompere la collaborazione con le forzeoccidentali. Secondo il leader religioso sciita, le forzelocali devono essere in grado di "combattere lo Stato islamicosenza l'aiuto dell'Occidente". Anche al di fuori del mondoarabo, fonti iraniane hanno descritto l'uccisione del pilotacome "disumana e anti islamica" e hanno espresso la lorovicinanza alla Giordania e al suo popolo. (AGI).