(AGI) - Washington, 9 ott. - L'epidemia di ebola rappresenta lasfida piu' grande dalla comparsa dell'Aids: e' l'allarmelanciato dalla massima autorita' sanitaria Usa, Thomas Frieden,direttore dei Centri americani per il Controllo e laPrevenzione della Malattia (Cdc) con sede ad Atlanta. "Direiche, in trent'anni di lavoro nella sanita' pubblica, l'unicasituazione simile a questa e' stata quella con l'Aids", haspiegato Frieden, sottolineando che il ritmo di diffusionedella malattia e' simile a quello della fase iniziale dellasindrome da immunodeficienza acquisita.
Il numero uno dellasanita' Usa parlava a Washington, al forum ad alto livello perfare il punto sull'epidemia a cui partecipano tra gli altri ivertici di Onu, Banca Mondiale e Fondo MonetarioInternazionale, oltre ai presidenti dei Paesi piu' colpitidalla micidiale malattia. "Sara' una lunga battaglia", haaggiunto, "e dobbiamo lavorare ora in modo che, per il mondo,non sia una nuova Aids".
Il ministero della Salute macedone haconfermato la morte sospetta, in Macedonia, di un cittadinobritannico. Il ministero ha riferito inoltre che l'uomoproveniva dalla Gran Bretagna. La notizia era stata rivelata dauna fonte anonima del governo macedone, secondo la quale ancheun altro cittadino britannico presenta sintomi riconducibili alvirus ebola.
Intanto l'infermiera spagnola Teresa Romero "rischia seriamente di morire". Dopoil fratello, anche il presidente dell'Assemblea regionaleIgnacio Gonzalez ha ammesso che non ci sono molte speranze disopravvivenza per l'infermiera spagnola contagiata con il virusebola. "Le sue condizioni sono molto gravi e la sua vita e' inserio pericolo", ha affermato il presidente della Comunitad deMadrid.
Dopo l'allarme spagnolo, con un caso accertato e altrisei ricoverati sospetti, cresce la paura dell'ebola anche nelnostro Paese. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin,intervenuta al Senato, sottolinea come in Italia non ci siamotivo di allarmismo: "Le numerose segnalazioni di casisospetti, dovute anche a un sistema di allerta attivato nelPaese, sono state oggetto di apposite indagini epidemiologichee tutte hanno avuto esito negativo. Speriamo che il casospagnolo resti un evento isolato".
Il ministro ha poisottolineato come esistano gia' controlli preventivi in puntistrategici: "Sei medici sono attivi all'aeroporto di Fiumicino,sette a quello di Malpensa. Le strutture preposte ai controllisono gli Usmaf, uffici di sanita' marittima, aerea e difrontiera. In questi uffici, 12 centrali e 25 territoriali,lavorano 448 persone. Inoltre, abbiamo avuto modo di effettuare80mila controlli nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum
. Icontrolli sono stati fatti a bordo delle navi e a terra, e perquesto e' altamente improbabile che siano entrati in Italiamigranti affetti da ebola". Sul medico di Emergency ricoveratoallo Spallanzani di Roma, la Lorenzin ha dichiarato: "Eraasintomatico al ritorno in Italia ed e' asintomatico ancoraoggi. E' ricoverato come misura di precauzione. Prima dipotersi accertare del non contagio, e' pero' necessarioattendere ventuno giorni, periodo massimo di incubazione delvirus".
La Sicilia e' la regione piu' esposta allo sbarco dimigranti potenzialmente infetti, e anche la Simit, Societa'italiana di malattie infettive e tropicali, l'ha indicata comela zona piu' a rischio. Per il presidente della Regione SiciliaRosario Crocetta pero' "non esiste il rischio ebola. Sonoattive da tempo misure eccezionali per il controllo degliimmigrati che sbarcano nell'isola. Controlli che sono gia'fortissimi e che verranno rafforzati". (AGI).