È un caso in Corea del Sud la morte di una celebre star del 'K-Pop' trovata senza vita dal manager nella sua abitazione nei dintorni di Seul: la 25ennne Choi Jin-ri, in arte Sulli, diventata famosa nel 2009 come membro del gruppo pop femminile f(x), era stata a lungo vittima di cyberbullismo, un fenomeno che lei aveva avuto il coraggio di denunciare ed affrontare a viso aperto.
A quanto riferisce la polizia sudcoreana, la ragazza soffriva di una forma di "depressione grave". Anche se la Corea del Sud ha uno dei tassi più alti di suicidio (stando alle stime del governo di Seul, è una delle maggiore cause di morte per gli under-40), le indagini sui motivi che abbiano portato alla fine prematura della ragazza sono ancora in pieno corso.
Sulli era nota per aver apertamente affrontato il tema del diritto delle donne: ed è proprio per questo impegno che era stata presa di mira da cyber-bulli con minacce e insulti. Dopo il debutto di dieci anni fa, f(x) è diventato rapidamente uno dei gruppi di K-Pop più celebri in tutto il mondo: ma Sulli si decise a interrompere la propria carriera nel 2014 proprio perché travolta da vere e proprie ondate di attacchi di cyberbullismo. Un anno dopo lasciò definitivamente il gruppo per concentrarsi su progetti da attrice. Non solo: Sulli era molto attiva sui social media e recentemente aveva presentato una serie televisiva nella quale alcune celebrità discutevano delle loro esperienze vissute con gli abusi online.
La notizia della morte della cantante ha provocato un vero e proprio shock nella comunità dei fan del 'K-Pop': "Ti ho sempre adorata e rispettata per la tua forza. Tutto quello che posso dire adesso è riposa in pace", è uno dei tanti commenti apparsi sul profilo Instagram di Sulli. "In paradiso non sarai costretta ad essere forte o a fingere che tutto vada bene. Lì potrai finalmente pensare a te stessa", ha scritto un altro fan.