Il presidente del canale FX John Landgraf ha sganciato la bomba durante il press tour estivo della Television Critics Association: la prossima stagione di American Crime Story riguarderà la relazione clandestina tra l’ex Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e l’allora stagista alla Casa Bianca Monica Lewinsky. La stagione, firmata come le precedenti da Ryan Murphy e che si ispira al bestseller di Jeffrey Toobin “A Vast Conspiracy: The Real Story of the Sex Scandal That Nearly Brought Down a President”, segna un cambio di strada per una serie che dunque abbandona i casi di omicidi affrontati nei primi due capitoli, che ripercorrevano i fatti di cronaca riguardanti OJ Simpson e Gianni Versace (12 Emmy totali portati a casa e 2 Golden Globe), per buttarsi in quello che è probabilmente il Sexgate più famoso della storia degli Stati Uniti.
Il titolo sarà proprio “Impeachment: American Crime Story”, perché di questo si trattò all’epoca dei fatti, era il 1995 e questo tradimento distrusse di fatto l’amministrazione Clinton. Monica Lewinsky, oggi psicologa ma che è anche annoverata tra i produttori della serie, sarà interpretata da Beanie Feldstein, già nel cast del film Lady Bird, mentre non si sa ancora chi rappresenterà sullo schermo i coniugi Clinton.
La relazione tra il Presidente e la stagista è una storia già ampiamente metabolizzata dal pubblico americano, lo scandalo è ormai alle spalle, ma l’uscita di “Impeachment” sta suscitando comunque delle grosse perplessità. La più importante riguarda la data di uscita stabilita dalla rete: settembre 2020, a pochissima distanza dalle prossime elezioni presidenziali. Secondo molti infatti la serie tv andrebbe a disturbare in maniera determinante la campagna del partito democratico.
Come riporta la rivista optimagazine.com, lo stesso presidente Fx Landgraf avrebbe risposto però che: “Non ha senso giudicare una serie prima di averla vista o senza sapere di cosa tratti. Io credo fortemente nell’arte che stiamo creando. Non penso che Crime Story deciderà le prossime elezioni presidenziali, è una cosa folle dal mio punto di vista”.
Ma sono in tanti a continuare a chiedersi il motivo per cui proprio nel 2020 l’impegno di mandare in onda una stagione della popolare serie tv con un tema politico così centrale, anche a questa domanda risponde in prima persona Landgraf: “Perché la sceneggiatrice Sarah Burgess saprà raccontarla dal punto di vista di una donna giovane e femminista. Se ripensiamo alla maniera in cui la storia è stata raccontata a quei tempi, ci rendiamo conto che il modo in cui ne percepiamo molti aspetti, in particolare quelli legati alle donne, è stato trasformato dal periodo storico”.
Monica Lewinsky (FOTO: GREGG DEGUIRE / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / AFP)
“Noi guardiamo ad American Crime Story attraverso una lente revisionista - conclude il Presidente di FX - studiamo i momenti storici nei quali sono stati commessi dei reati e ne portiamo alla luce le sfaccettature e le complessità attraverso la scrittura e la caratterizzazione dei personaggi. Sono assolutamente orgoglioso di American Crime Story; questa storia ha tante sfumature di cui le persone non hanno ancora alcuna idea”.
Ma la tempistica dell’uscita, prevista esattamente per il 27 settembre 2020, continua a far discutere, secondo alcune indiscrezioni infatti pare che la terza stagione della serie avrebbe dovuto riguardare il dramma dell’uragano Katrina, che si abbatté sugli Stati Uniti nell’agosto del 2005. Una produzione già avviata per la quale erano già stati scelti Dennis Quaid per interpretare George W. Bush, Annette Bening per il ruolo di Kathleen Blanco e Matthew Broderick per Michael D. Brown. Non si conoscono le motivazioni che hanno portato la rete a dare priorità al progetto “Impeachment”.