Così Macron a Pechino rilancia la lotta per il clima e la cooperazione sulla Via della Seta
Tra le curiosità della visita, c’è il regalo che il presidente francese porta con sé, un cavallo della gendarmeria francese, una risposta alla “diplomazia dei panda” di Pechino

Articolo aggiornato il 9 gennaio alle ore 15
Cina e Francia rafforzano la cooperazione bilaterale con la firma di venti accordi che spaziano dai settori dell’aerospazio, dell’energia nucleare, della cooperazione e della sanità (tra questi, Areva ha firmato con China National Nuclear Corporation; Airbus promette di accelerare la produzione di A320 aTianjin; Jd.com ha lanciato un piano di vendita online di prodotti francesi). Il presidente francese, Emmanuel Macron, al secondo giorno di visita in Cina, ha promesso al presidente cinese, Xi Jinping, maggiori aperture agli investimenti cinesi in Francia, chiedendo in cambio un maggiore accesso al mercato interno cinese per i gruppi francesi, che è ancora “squilibrato e insoddisfacente”, come lo ha definito Macron. “Se non facciamo i conti con questo responsabilmente, la prima naturale reazione sarà la chiusura da entrambi i lati”. Macron e Xi si erano incontrati già nella serata di ieri, dopo l’atterraggio di Macron a Pechino al termine della breve tappa a Xian. Alla Diaoyutai State Guest House di Pechino, luogo di incontri diplomatici di alto livello, Xi aveva esortato il presidente francese ad “aumentare la fiducia politica reciproca e sfruttare appieno il potenziale di cooperazione trascendendo dalle differenze nel sistema sociale, nello stadio di di sviluppo e nella cultura”.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, è arrivato a Pechino, seconda tappa della missione in Cina, dopo l’atterraggio a Xian, nella Cina interna, dove ha invocato una vasta alleanza tra Francia, Europa e Cina sui cambiamenti climatici e sul progetto di sviluppo infrastrutturale cinese, Belt and Road, di connessione via terra e via mare del continente euro-asiatico da oltre mille miliardi di dollari, lanciato dal presidente cinese, nel 2013. A Pechino, Macron incontrerà il presidente cinese, Xi Jinping, il primo ministro cinese, Li Keqiang, e il presidente dell’Assemblea Nazional del Popolo, Zhang Dejiang.
“Il futuro ha bisogno di Francia, Europa e Cina”
“I nostri destini sono legati”, ha detto a Xian il presidente francese, dove è giunto assieme alla moglie, Brigitte e dove ha visitato il famoso esercito di terracotta, la Pagoda della Grande Oca, altro simbolo della città, e la moschea locale. Davanti a esponenti della comunità accademica e d’affari di Xian, Macron ha lanciato la propria visione dei rapporti tra Cina, Francia ed Europa. “Il futuro ha bisogno di Francia, Europa e Cina”, ha dichiarato, impegnandosi a tornare in Cina “almeno una volta all’anno”.
Sfida del clima in cima all'agenda
Macron si è complimentato con Pechino per l’impegno nella lotta ai cambiamenti climatici, nonostante la decisione degli Stati Uniti di uscire dagli accordi. “La Cina ha mantenuto la parola”, ha detto il presidente francese. “Avete dimostrato il vostro immenso senso di responsabilità”, nonostante la Cina sia il primo Paese al mondo per emissioni di gas serra. La sfida del clima sarà uno dei punti principali in agenda per i colloqui dei prossimi giorni. “Chiederò al presidente Xi di fare un nvuvo passo in avanti nella nostra relazione franco-cinese, per impegnarci nella lotta sul clima”, ovvero “un anno di transizione ecologica” con la mobilitazione di aziende, start-up, città e regioni “per dimostrare che noi, francesi e cinesi, siamo in grado di rendere il nostro pianeta di nuovo grande e bello”, già a partire dalla prossima Cop 24, che si terrà nel corso del 2018 in Polonia.

Via della Seta, "reale opportunità di creare ponti" economici e culturali
Altro punto toccato dalle parole di Macron è l’iniziativa Belt and Road, che a maggio dello scorso anno a Pechino ha celebrato il primo forum di cooperazione internazionale. “Ritengo che sia molto importante che Europa e Cina rafforzino la loro collaborazione sull’iniziativa. La Francia è pronta a giocare un ruolo guida su questo punto”, ha detto Macron, che rappresenta un “una reale opportunità di creare ponti” non solo economici ma anche culturali. Questo processo, ha poi precisato il presidente francese, deve avvenire “all’interno di una partnership equilibrata”. Macron ha poi sottolineato che Francia e Cina possono cooperare soprattutto sull’Africa, altro continente assieme ad Asia ed Europa a rientrare nell’iniziativa di collegamento infrastrutturale, evitando gli errori del passato, tra cui ha citato quelli dell’epoca coloniale. “Le antiche vie della Seta non erano solo cinesi”, ha voluto precisare il presidente francese. “Per definizione queste strade possono solo essere condivise. Se sono strade non possono essere a senso unico”.

Un cavallo della gendarmeria francese in risposta alla “diplomazia dei panda” cinese
Oggi sarà il momento di toccare temi più pragmatici della cooperazione bilaterale tra Parigi e Pechino, tra cui le condizioni per l’accesso al mercato interno cinese per le aziende francesi: Macron è a Pechino a capo di una delegazione di manager di sessanta imprese francesi, tra cui i grandi nomi dell’industria transalpina (Edf, Areva e Airbus, che attende di firmare una grossa commessa di oltre cento jet alla Cina nelle prossime ore). Attesa anche la firma di un fondo congiunto franco-cinese per gli investimenti del valore complessivo di 1,2 miliardi di euro. Sempre per oggi, è in programma per Macron e consorte un tour della Città Proibita, l’antica sede imperiale cinese nel cuore di Pechino. Tra le curiosità della visita, c’è il regalo che il presidente francese porta con sé, un cavallo della gendarmeria francese, una risposta alla “diplomazia dei panda” di Pechino.
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