Alexandra Villasenor, nota anche come la "Greta americana", è vicina a vincere la sfida che ha lanciato lo scorso dicembre quando ha iniziato a manifestare, ogni venerdì, davanti alla sede dell'Onu. La richiesta della tredicenne, improntata a ottenere provvedimenti in favore dell'ambiente, si basava principalmente a raggiungere il traguardo delle zero emissioni entro il 2050. Ora lo stato di New York è pronto ad approvare in via definitiva il Green New Deal che traccia un percorso verso questa direzione.
Il Senato statale della città americana, la cui votazione destava più di una incertezza, ha approvato il piano con 41 voti a favore e solo 21 contrari. Adesso il provvedimento passerà alla Camera dove, visto che i democratici possiedono la maggioranza, non si attendono grandi sorprese. "È la legge migliore d'America", ha commentato il governatore democratico Andrew Cuomo, "è aggressiva, ma non avevamo scelta. Non potevamo piu' aspettare".
Il messaggio arriva proprio nei giorni in cui l'amministrazione Trump ha deciso di intraprendere una strada contraria togliendo alle emissioni delle centrali elettriche a carbone quei limiti fissati dal governo di Barak Obama. Nonostante Trump, nel comizio a Orlando, abbia definito l'aria e l'acqua negli Stati Uniti "puri come mai erano stati", da New York arriva un messaggio forte, in linea con la svolta verde sostenuta da molti candidati democratici alle primarie presidenziali, e che ricalca il Green New Deal lanciato dalla giovane democratica newyorkese, Alexandra Ocasio-Cortez: lo Stato si impegnera' ad azzerare le emissioni di gas a effetto sera entro il 2050, riportandole sotto il livello registrato nel 1990.
Il progetto prevede che entro i prossimi dieci anni il 70% dell'energia elettrica dovrà arrivare da fonti rinnovabili con l'obiettivo di arrivare al 100% nei due lustri successivi. Previsti anche abbattimenti dei livelli di inquinamento atmosferico con un calo del 100% entro il 2050. Un impegno ambizioso per uno Stato che, in venticinque anni, ha ridotto le sue emissioni solo dell'8% e che vede ancora una diffusa produzione di energia da fonti fortemente inquinanti. Un fenomeno che riguarda un quarto dei palazzi e uffici di New York. Ora però qualcosa dovrà cambiare, anche grazie alla lotta di un'altra giovanissima attivista.