Il procuratore generale d'Israele Avichai Mandelblit intende incriminare il primo ministro Benjamin Netanyahu per corruzione. Lo ha confermato, dopo alcune anticipazioni di media locali, il procuratore generale in una lettera inviata al premier.
L'accusa è di corruzione, abuso di fiducia e frode. Sono tre le indagini che pendono come una spada di Damocle sulla testa del premier, in vista delle elezioni del 9 aprile: nella prima Netanyahu è accusato di aver lavorato per assicurare una politica governativa favorevole agli interessi di Shaul Elovitch, proprietario dell'azienda delle telecomunicazioni Bezeq, in cambio di una copertura mediatica positiva da parte del sito di notizie collegato, Walla; nel secondo caso, è sospettato di aver ricevuto doni di lusso da persone facoltose in cambio di favori finanziari o personali; il terzo caso riguarda invece la ricerca di un accordo con l'editore del quotidiano Yedioth Ahronoth per avere una copertura mediatica positiva in cambio di una legge che avrebbe limitato il rivale, il giornale Israel Hayom.