Secondo il Guardian, l’ex braccio destro di Aleksandr Kogan ai tempi di Global Science Research (Gsr), la società che avrebbe raccolto e poi venduto i dati di 50 milioni di utenti di Facebook, lavora proprio per il colosso di Mark Zuckerberg. L’uomo si chiama Joseph Chancellor, ha 38 anni ed è impiegato come psicologo per Facebook, ma soprattutto è il cofondatore di Gsr. Quest’ultima è l’azienda finita sul banco degli imputati per via della presunta cessione dei dati raccolti attraverso l’app ‘thisisyourdigitallife’ a Cambridge Analytica, che poi li avrebbe utilizzati durante le campagne elettorali negli Stati Uniti e in occasione del referendum per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Il quotidiano britannico ricostruisce la storia di Chancellor: “È stato assunto nel novembre del 2015, circa due mesi dopo aver lasciato Gsr”, la società che a quell’epoca aveva già venduto le informazioni raccolte su Facebook. In ogni caso “non è chiaro quanto l’uomo fosse a conoscenza dell’operazione di raccolta dei dati”.
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Cosa fanno gli psicologi di Facebook?
“Chancellor lavora ancora oggi nel quartier generale di Facebook a Menlo Park, in California, dove gli psicologi spesso conducono ricerche e esperimenti utilizzando il vasto tesoretto di dati dei suoi oltre due miliardi di utenti”. Il Guardian scrive che “non è chiara la precisa natura del suo impiego per Facebook” e che “l’azienda impiega diversi studiosi e ricercatori per produrre ricerche sulla psicologia dei suoi iscritti”. Per il momento non sembrano esserci stati provvedimenti nei confronti dello psicologo che si è formato prima all’Università Hardin-Simmons in Texas, studiando Comunicazione di massa, e poi alla facoltà di Psicologia alla Pepperdine di Malibu, California. Nel suo curriculum, pubblicato sul profilo LinkedIn, anche un dottorato all’Università della California, appena prima di trasferirsi a Cambridge. Sul sito dedicato alle persone che lavorano per Facebook ce n’è una di Joseph Chancellor. I suoi ambiti di ricerca, si legge, sono “felicità, emozioni, influenza sociale e tratti positivi del carattere”.
Il silenzio di Facebook
Il giornale londinese riporta il no comment di Facebook alla vicenda che riguarda Chancellor. Un anno fa The Intercept aveva scritto di Chancellor raccontando del suo trascorso in Global Science Research. In quel caso, la società di Zuckerberg aveva risposto che il trascorso lavorativo dell’uomo non aveva alcuna rilevanza sull’impiego presente. Sempre lo scorso anno l’Australian aveva ottenuto e pubblicato un rapporto interno di Facebook, di cui poi aveva scritto anche il Guardian, che rivelava come la società fosse in grado di monitorare post e foto e comprendere alcuni stati d’animo dei suoi utenti più giovani.