Elettori israeliani alle urne martedì 9 aprile per scegliere il nuovo Parlamento e indirettamente un nuovo governo. Il premier Benjamin Netanyahu è in cerca della conferma per il quinto mandato, tallonato da vicino dal principale sfidante, l'ex capo di Stato maggiore Benny Gantz, alla guida del partito Blu e Bianco. Sono diversi i possibili scenari che si apriranno all'indomani delle elezioni:
LIKUD VINCE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI: Il partito del premier si aggiudica il maggior numero dei seggi, Netanyahu a quel punto molto probabilmente viene incaricato dal presidente Reuven Rivlin di formare un governo e altrettanto probabilmente, dopo intensi negoziati, riesce a mettere insieme una coalizione con l'aiuto di partiti minori di destra.
BLU E BIANCO VINCE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI: è il partito di Gantz a conquistare la maggioranza alla Knesset, un ottimo risultato per lui che però potrebbe non tradursi nella conquista del potere per l'ex capo di Stato maggiore. Se il distacco dal Likud è di pochi seggi, Netanyahu potrebbe continuare ad avere i numeri sufficienti per formare una coalizione con altri partiti di destra che hanno promesso di sostenere lui e non Gantz.
Se invece il divario è maggiore, Rivlin potrebbe dare l'incarico di formare l'esecutivo al leader di Blu e Bianco, che potrebbe rivolgersi sia ai partiti di sinistra che di destra. C'è sempre il rischio che non riesca a raggiungere una maggioranza e sia costretto a rimettere il mandato, aprendo la strada a Netanyahu.
GOVERNO DI UNITA' NAZIONALE: Anche se Gantz ha pubblicamente escluso questa opzione, c'è la possibilità che Likud e Blu e Bianco decidano di negoziare in questo senso. Diventa più probabile se qualcuno dei partiti di destra minori sui quali Netanyahu fa affidamento non riesce a superare la soglia di sbarramento del 3,25% e se Gantz non riesce a trovare i numeri per formare un suo governo.
GOVERNO DI MINORANZA: è un'opzione non del tutto esclusa dagli esperti ma considerata improbabile perché lascerebbe il governo troppo instabile ed esposto.