Conte non esclude l'invio di soldati in Libia
Il presidente del Consiglio incontra al-Sisi al Cairo: "Non manderemo nessuno senza condizioni di sicurezza in un contesto politico chiaro". La mancata firma di Haftar? "L'importante è un cessate il fuoco sostanziale"

Giuseppe Conte
L'inaspettato rifiuto del generale Khalifa Haftar di firmare l'accordo per il cessate il fuoco in Libia alimenta nuove incertezze, ma la comunità internazionale va avanti e si prepara alla conferenza di Berlino, di cui è stata fissata ufficialmente la data - salvo imprevisti - per domenica 19 gennaio. Lo ha confermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che continua il suo intenso lavoro diplomatico, e dal Cairo si eèdetto disponibile a inviare altri soldati italiani in Libia nell'ambito di un'operazione di peace monitoring, cioè di monitoraggio del cessate il fuoco. Ma, ha sottolineato, ci devono essere "tutte le premesse di sicurezza" e "un contesto politico molto chiaro".
"Il mio ottimismo è sempre massimo, come è massima la determinazione per conseguire un risultato", ha affermato Conte al termine dell'incontro con il capo di Stato egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, tra gli sponsor dell'uomo forte della Cirenaica che nella notte ha lasciato Mosca senza firmare l'intesa sulla tregua, siglata invece dal premier libico Fayez al-Serraj e ora ha chiesto altro tempo per pensarci. "Sia la diplomazia a parlare e tacciano le armi", ha aggiunto il capo di Palazzo Chigi, convinto che il forfait dato da Haftar "non debba distrarci": "L'importante è che ci sia un cessate il fuoco sostanziale e si possa indirizzare tutto questo processo verso una soluzione politica".
Confermata la data della conferenza di Berlino
E in vista dell'appuntamento di Berlino, di cui "è appena arrivato ufficialmente l'invito" per tenersi "salvo imprevisti, domenica prossima", il premier ha sostenuto che "queste ore saranno determinanti per gli ultimi preparativi". "Questo è il momento in cui la comunità internazionale deve recitare un ruolo e riuscire a convergere su obiettivi comuni, mettendo da parte egoismi o visioni molto faziose", ha aggiunto.
Berlino sarà l'occasione per parlare anche della possibilità di inviare altri uomini sul terreno per monitorare il cessate il fuoco. "Non lo escludiamo affatto", ha assicurato Conte. "Se ci saranno le premesse e riusciremo a dare un indirizzo politico a questa crisi libica, l'Italia è sicuramente disponibile a farlo. Ma - ha aggiunto - dobbiamo creare tutte le premesse di sicurezza. Non manderemo uno solo dei nostri ragazzi se non in condizioni di sicurezza e in un contesto politico molto chiaro", ha assicurato.