Boris Johnson ha usato il suo primo intervento da premier alla Camera dei Comuni per promettere una "nuova età dell'oro" alla Gran Bretagna ("saremo il più grande Paese della Terra", ha assicurato) e per un nuovo affondo sulla Brexit. L'ex ministro degli Esteri ha lanciato un forte appello alla Ue perché riapra il negoziato sull'accordo di uscita del Regno Unito, definendo "inaccettabili" i termini della bozza d'intesa siglata dal suo predecessore, Theresa May.
Il 55enne nuovo leader conservatore ha garantito che il suo governo è pronto a lavorare "ventre a terra" per un nuovo accordo, che tra le altre cose cancelli la contestata clausola di backstop per evitare il ritorno di un confine fisico tra Irlanda e Irlanda del Nord. Pur sottolineando la "priorità" di prepararsi allo scenario No Deal - di cui si dovrà occupare uno dei suo vice di fatto, Michael Gove - il nuovo premier ha detto che preferirebbe "di gran lunga" uscire dalla Ue, il 31 ottobre, con un accordo.
La strategia di Johnson è stata fortemente criticata dal leader dell'opposizione, il laburista Jeremy Corbyn, che si è detto "allarmato" dall'assenza di un piano da parte del nuovo governo, se non quello di dirigersi "sconsideratamente" verso il No deal.
In un intervento segnato da sonore contestazioni da parte dell'opposizione, BoJo ha anche chiarito che "in nessuna circostanza" il Regno Unito nominerà un nuovo commissario europeo britannico. Poi ha promesso la tutela dei diritti dei cittadini Ue nel Regno Unito, anche dopo la Brexit, annunciando allo stesso tempo di voler valutare un nuovo sistema per regolare l'immigrazione, ispirato al modello a punti in vigore in Australia.
I propositi di Johnson, però, ad ora incontrano il gelo a Bruxelles. L'Ue - per bocca della portavoce della Commissione, Mina Andreeva - ha ribadito che la posizione sull'accordo non sarà rimessa in discussione e ha chiesto a Londra di onorare gli impegni finanziari presi con l'Unione fino a quando sarà uno Stato membro.
"L'accordo raggiunto e' il migliore che si potesse concludere. Siamo pronti a rivedere la dichiarazione politica", ha ripetuto Andreeva, "ma non ritorneremo sull'accordo di uscita". "Lo stesso vale per il 'backstop' sull'Irlanda", ha proseguito, "ci aspettiamo che il Regno Unito onori l'accordo". Intanto, è stata annunciata per oggi la prima telefonata tra Johnson e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.