Pechino, 25 lug. - Il gruppo di bike-sharing cinese Mobike ha annunciato il debutto sul mercato italiano. Le biciclette di colore grigio-arancio saranno a Milano e a Firenze, e il mercato italiano sarà il quarto Paese all'infuori della Cina dove gruppo di bike-sharing si estenderà, dopo Singapore (dove è presente anche la principale rivale sul mercato cinese, ofo), Giappone e Gran Bretagna (dove è presente a Manchester e Salford). Mobike è stata di recente protagonista di un round di finanziamenti da seicento milioni di dollari, con investimenti provenienti soprattutto da TenCent, che gestisce la piattaforma di messaggistica istantanea WeChat, la più popolare in Cina.
Mobike, lanciata nell'aprile 2016, è oggi presente in oltre cento città del mondo e l'obiettivo è quello di raddoppiare questa cifra entro la fine dell'anno. Mobike, valutata oltre un miliardo di dollari, è uno dei due grandi gruppi cinesi di bike-sharing, assieme a ofo: sommate, le due aziende, hanno una quota del mercato di oltre il 90%. Oltre a loro, sono presenti oltre trenta altri gruppi che hanno portato sulle strade delle grandi città cinesi almeno dieci milioni di biciclette. Nelle scorse settimane erano giunte anche voci di una possibile fusione tra i due giganti del bike-sharing cinese, poi smentite dalla stessa Mobike. Il gruppo delle smart bike grigio-arancio punta, oggi, soprattutto a espandere il mercato più che a fare profitti, come dichiarato dalla fondatrice del gruppo Hu Weiwei all'ultima edizione del World Economic Forum di Dalian, il mese scorso.
I numeri del bike-sharing cinese hanno già causato molte perplessità alle amministrazioni locali che da mesi dichiarano di volere contenere il fenomeno e soprattutto gli atti di vandalismo connessi all'affitto delle biciclette. A Wuhan, nella Cina interna, secondo cifre diffuse oggi dalla polizia locale, sono già 216 le persone che hanno ricevuto il divieto di usare le biciclette del bike-sharing per almeno tre mesi, per avere provocato danni alle biciclette o anche solo per averle parcheggiate in aree irraggiungibili. In base alle nuove regole per l'utilizzo delle biciclette, i casi più gravi potrebbero comportare anche il divieto a vita dell'uso del servizio. Regole sul bike-sharing sono state introdotte anche a Shanghai e Tianjin e chiamano in causa anche le stesse aziende che le producono e le mettono sul mercato: le biciclette potranno avere una vita di massimo tre anni e i gruppi che le mettono a disposizione dovranno avere almeno una persona per la manutenzione ogni duecento biciclette.
25 LUGLIO 2017
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